Il 20 aprile 2009 i leader di Bolivia e Argentina si sono incontrati per discutere delle future relazioni energetiche fra i due paesi. Il crollo dei prezzi del gas naturale e la diminuzione delle esportazioni verso il Brasile hanno spinto la Bolivia a cercare un mercato alternativo e l’Argentina potrebbe essere interessata, vista la crisi energetica in cui versa. La Paz vorrebbe aumentare le esportazioni da 4,5 a 6,5 milioni di metri cubi al giorno e pianifica di costruire un gasdotto in collaborazione con Buenos Aires per incrementare il flusso di gas fra i due paesi.
Le importazioni brasiliane quest’anno sono diminuite notevolmente perché le riserve energetiche degli impianti idroelettrici sono piene. Brasilia inoltre ha proseguito sulla strada della diversificazione riducendo la dipendenza dalla Bolivia.
Dopo la decisione del governo boliviano di nazionalizzare l’industria del gas nel 2006, i vicini hanno iniziato a cercare nuove fonti di approvvigionamento: il Cile, l’Argentina e il Brasile hanno immediatamente puntato sul gas naturale liquefatto.
Ma Buenos Aires si trova in una posizione difficile: anche se in passato l’Argentina esportava una gran quantità di gas, le politiche populiste degli ultimi anni hanno prosciugato il settore e hanno causato una crisi energetica che attanaglia il paese ormai da anni – dove i black-out sono all’ordine del giorno.
L’industria del gas boliviana è in costante crisi da anni, ma questo nuovo accordo rappresenta un’ancora di salvezza: La Paz dipende in larga parte dalle esportazioni di gas e un ulteriore crollo delle vendite potrebbe avere conseguenze nefaste per il secondo paese più povero dell’America latina.
Fonte: Strategic Forecast
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