Da un articolo di George Friedman del 4 maggio 2009.
L'allarme lanciato dalle organizzazioni internazionali (World Health Organisation) e locali (Centers for Desease Control and Prevention) non hanno fermato l'epidemia di influenza 'suina'. Questa però per fortuna non è affatto letale come pareva nell'ultima settimana di aprile.
Rimane il fatto che gli avvenimenti hanno nuovamente messo in luce come le organizzazioni internazionali e locali non siano in grado di identificare un nuovo virus (potenzialmente pericoloso per l'uomo) nelle prime fasi del suo apparire. Quando l'allarme viene lanciato e i sistemi preventivi si attivano è ormai troppo tardi per circoscrivere l'epidemia, specialmente se il virus è molto contagioso. E' successo così anche per questa influenza 'suina': il virus si è diffuso molto più rapidamente delle informazioni sul virus stesso.
Nessuna forma influenzale sarà mai veramente pericolosa per la sopravvivenza della nostra specie, perché le influenze provocano raramente la morte, a meno che non si instaurino altri processi e subentrino infezioni batteriche. Se però dovesse insorgere qualche altro tipo di virus contagioso come quello dell'influenza ma con possibile esito letale, sappiamo che i sistemi di controllo e di allerta attualmente usati non salverebbero l'umanità dalla decimazione per malattia.
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