Il 7 maggio 2009 il ministro degli esteri cinese ha manifestato apertamente la sua
opposizione alla proposta dell’amministrazione parigina di garantire la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Il ministro ha aggiunto che una mossa simile avrebbe potuto minare i rapporti commerciali fra i due stati ed ha quindi invitato Parigi a “non interferire negli affari interni cinesi”.
La tensione fra Cina e Francia è evidente dall’incontro del presidente francese Sarkozy con il Dalai Lama a dicembre 2008 in Polonia. In quel momento la Francia deteneva la presidenza dell’Unione Europea: l’incontro poteva venire interpretato come un sostegno dell’intera Europa alla causa tibetana. Nei mesi seguenti le delegazioni cinesi in visita in Europa evitarono accuratamente di fermarsi in Francia e si recarono invece in Germania e in Gran Bretagna firmando accordi commerciali multimilionari.
Le tensioni hanno anche altre motivazioni. A fine 2008 la Francia convocò d’urgenza il G-20 per discutere misure comuni contro la crisi finanziaria ed economica.
Secondo i Francesi, gli Stati Uniti e l’Europa sarebbero dovuti rimanere centrali nel futuro assetto finanziario internazionale, mentre la Cina intendeva spostare l’epicentro nell’area del Pacifico – con Pechino e Washington a capo del nuovo ordine
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