Il 14 marzo 2009 il premier turco Recep Tayyp Erdogan si è recato in visita a Varsavia per incontrare i vertici polacchi.
Alcune buone ragioni hanno indotto i Polacchi a questo invito. La Polonia dipende in larga parte dai rifornimenti energetici russi, ed è consapevole del fatto che la Turchia, importante crocevia per il passaggio di gas e di petrolio dall’Asia Centrale, potrebbe diventare una pedina fondamentale per la diversificazione degli approvvigionamenti di energia da parte degli Europei. Il ruolo di Ankara nella scena internazionale sta crescendo rapidamente e per questo Varsavia intende sondare il terreno e chiarire subito la propria posizione e i propri interessi. Erdogan dal canto suo ha approfittato del viaggio in Polonia per avanzare nuovamente la richiesta di ammissione nell’UE, immediatamente accolta dal primo ministro polacco Donald Tusk.
La Russia osserva con attenzione le mosse turche. Mosca non ha intenzione di scontrarsi con Ankara, che fa parte della NATO. La Turchia inoltre, grazie alla sua posizione strategica, controlla il Mar Nero ed è cruciale per la diversificazione energetica dell’UE, che vuole svincolarsi dalla presa russa. Ankara potrebbe anche decidere di proiettare la propria influenza nel Caucaso, un’area di interesse strategico per i Russi. Il Cremlino ha verso la Turchia un atteggiamento accattivante: recentemente ha favorito i colloqui per una riappacificazione fra la Turchia e l’Armenia – che è amica di Mosca.
Per ora le relazioni fra le due potenze sono buone, ma la decisione statunitense di appoggiare l’ascesa della Turchia ha messo in stato d’allerta il Cremlino, che d’ora in poi agirà con particolare oculatezza per evitare di essere escluso dai giochi regionali.
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