L’iniziativa One Belt One Road, lanciata dalla Cina, può modificare profondamente la geopolitica dell’Asia Centrale e dell’Europa. Sarà probabilmente l’iniziativa geopolitica ed economica più importante del secolo, che potrà aprire un nuovo periodo storico caratterizzato dall’integrazione delle economie, delle culture e della difesa a livello continentale, grazie alle nuove tecnologie di trasporto veloce, presto anche automatizzato e a basso consumo di energia. Vent’anni fa la convinzione che non ci fossero sufficienti fonti di energia rendeva impossibile pensare a un nuovo modello di sviluppo basato su trasporti terrestri ultraveloci, interconnessi con terminali marittimi e aerei. Oggi sappiamo che le fonti di energia non sono limitate da altro che dalle nostre capacità tecnologiche e che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale renderà possibile la gestione di sistemi interconnessi molto complessi.
Oggi possiamo intravedere concretamente il prossimo modello di sviluppo: l’hanno intravisto per primi i Cinesi, antico e civilissimo popolo che non ha mai temuto le grandi imprese. Per noi Italiani la scommessa è non rimanerne tagliati fuori, vista la nostra posizione geografica ai margini, che diventerà centrale soltanto quando si tratterà di integrare Africa ed Europa. Si tratta anche di un modello di sviluppo che renderà irrilevante l’Unione Europea così come è oggi, basata sull’asse franco-tedesco, perché saranno l’Europa Orientale e la Russia le regioni chiave per l’integrazione con la Cina.