di Marco Reis giornalista freelance, redattore di www.malainformazione.it
6 giugno 2009
Guardate La Stampa di oggi, lancio in prima pagina (IL MISTERO DELLE NUVOLE SENZA NOME) e poi doppia squadernata alle pagine 24-25: UN MISTERO IN CIELO LE NUVOLE SENZA NOME – “E’ IMPOSSIBILE CHE NON SCATENINO PIOGGE TORRENZIALI”.
Sommario: IMMENSE E MINACCIOSE SVANISCONO SENZA SCARICARE LA TEMPESTA / I METEREOLOGI NON SANNO DIRE COME SI FORMANO E PERCHE’
Con questa gran foto qui a lato.
Leggete bene, e cercate di capire CHI lancia l’allarme sulle nuvole minacciose e mai scoperte prima. Su quali basi si fa un parallelo con lescie chimiche che inquietano i cittadini di tutto il mondo.
Eccetera.
E’ tutta una stupidaggine. Il lancio viene da un gruppo di ‘artisti’ di questo sito http://cloudappreciationsociety.org ed è quella che in gergo redazionale si chiama ‘marchettona’ per Fosco Maraini, autore di ‘Nuvolario’, “cinquanta freschissime e meravigliose pagine di nubi, nebbie, caligini e foschie”.
Ma è una stupidaggine GIOCATA SULLA PAURA.
Torniamo a fare il ragionamento che abbiamo fatto ieri con Obama: per valutarla serve fare un passo indietro nel tempo.
Notate che a pagina 25 uno scienziato (fratello di Prodi, colimatologo del Cnr) dice, appunto, che non risulta.
Ora –ecco il passo indietro nel tempo- siete in redazione, vi trovate sul tavolo la proposta del pezzo, e il pezzo dello scienziato.
Domanda: buttate tutto nel cestino perché la storia delle nuvole minacciose non è una informazione seria, oppure pubblicate perché ‘fa titolo’?
Badate che per poter pubblicare E’ NECESSARIO METTERE IN SECONDO PIANO LE SMENTITE (diluirle nel corpo del testo e tenerle basse nell’impaginazione dello scienziato) PERCHE’ SENNO’ NON POTETE FARE IL TITOLO.
QUINDI SE PUBBLICATE E’ PROPRIO PERCHE’ VOLETE GIOCARE SULLA PAURA INTENZIONALMENTE.
IN PIU’ DOVETE FORZARE CON DEI ‘PICCOLI’ FALSI COSCIENTI (“I metereologi non sanno dire come si formano e perchè”)
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Abbiamo appena finito di romperci le scatole con la scemenza dell’influenza suina, e ci voleva qualcosa per riattizzare qualche paura.
E’ una produzione sistemica, quotidiana e industriale. Politica o (apparentemente) ‘non politica’.
Anche questo fa parte della costruzione di una visione del mondo distorta ma politicamente funzionale al ‘sistema’.
Infatti, dove troviamo riparo alle paure? Chi ci protedde dal riscaldamento globale che non c’è, dall’influenza suina che è come tutte le altre, dalle nuvole minacciose che non ci sono, dalle scie chimiche che fanno ridere, eccetera eccetera?
Risposta: troviamo riparo ‘sotto il potere’ consolidato. Sotto le ali non di un Principe o di un dittatore, ma sotto le ali ‘moderne’ dello Stato, dell’Onu, dell’Europa, del Centro Mondiale Meteorologico… Il Principe dei nostri giorni.
O, ripetendo ciò che dice Mongardini (in “Le dimensioni sociali della paura”):
“Col passaggio dal regime borghese al regime di massa assistiamo a una socializzazione della paura, potenziata nell’immaginario collettivo dai mezzi di comunicazione. Essa offre perciò la legittimazione a un nuovo totalitarismo che limita le libertà e riduce la democrazia a una vuota formula. Una politica che ha perso i suoi valori e che vede svanire le promesse di sviluppo e di benessere costruite sulla mentalità economicista, ricorre alla paura per avere consenso e legittimazione. Governare per mezzo della paura, anche contro i principi ideali della democrazia, è l’ultimo gradino della decadenza della politica”.
Anche questi esempi, apparentemente ‘non politici’, spiegano come mai costruzioni di miti come quella Obamiana di cui vedevamo ieri (151 immagini pre-organizzate e prodotte dalla sola agenzia AP in 20 Paesi diversi con ‘il popolo’ incantato davanti alla tv durante il discorso del nuovo Mito Americano) presuppongono e coltivano un popolo-bambino, soggiogato dalle apparenze della parola e dell’immagine…
Ed ecco perché andando avanti nelle nostre ricerche ci si accorge che se togliamo le paure e le stupidaggini dai media, di ‘informazione’ ne resta proprio poca…
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