Il 5 giugno 2009 il Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger (MEND) ha minacciato di lanciare un attacco a tutto campo contro le infrastrutture petrolifere del Delta del Niger ed ha inviato un ultimatum di 72 ore a tutti i lavoratori locali e stranieri, invitandoli ad andarsene al più presto. I ribelli hanno dichiarato che nell’attacco non faranno distinzione di razza, tribù e nazionalità.
Il giorno prima – il 4 giugno - il governo del presidente nigeriano Umaru Yaradua aveva offerto l’amnistia ai miliziani a patto che deponessero immediatamente le armi, ma il MEND aveva rifiutato affermando che solo l’introduzione del federalismo fiscale –
che gli consentirebbe di mettere le mani su una parte consistente degli introiti petroliferi – avrebbe messo a tacere i loro fucili.
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