La Russia
minaccia di nazionalizzare l'ArcelorMittal

14/07/2009

Il 10 luglio 2009 il governatore del Kemerovo (Siberia) Aman Tuleyev ha minacciato di nazionalizzare i beni del colosso dell’acciaio ArcelorMittal a meno che non riesca ad implementare la produzione delle miniere di carbone. Tuleyev ha inviato una lettera all’amministratore delegato Lakshmi Mittal ribadendo che se “la resa dell’azienda – precipitata del 50% circa - non aumenterà, lo stato la rileverà senza offrire compenso alcuno.”    La recessione si è abbattuta duramente sulle acciaierie, soprattutto perché le aziende che dipendono dall’acciaio – case automobilistiche e imprese edili - sono state fra le più colpite dalla crisi economica. In Russia esistono numerose città che sopravvivono grazie ad un'unica attività industriale: nel Kemerovo ad esempio si trova circa il 70% del carbon coke della Russia – utilizzato per la produzione dell’acciaio – e la maggior parte della popolazione lavora nell’industria mineraria. Quando le attività minerarie rallentano, la disoccupazione sale vertiginosamente e la popolazione non ha alternative.   Putin ha recentemente compiuto un viaggio in diverse città industriali per sondare la situazione, ed ha costretto l’oligarca Oleg Deriparska – che opera nel campo dei metalli – a riaprire diversi impianti industriali - pur operando in perdita - per contenere il malcontento ed evitare l’insorgere della violenza. Putin ha infatti tutti gli interessi a mantenere la stabilità nella regione.   Il Cremlino non vede di buon occhio la ArcelorMittal, perché è il principale concorrente dei magnati russi dell’acciaio in tutta l’ex Unione Sovietica. Negli ultimi mesi il governo russo ha nazionalizzato diverse attività per far fronte alla crisi economica, e non è escluso che si impadronisca di un colosso industriale strategicamente importante come la ArcelorMittal.  
A cura di Davide Meinero

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.