Il Sudamerica è una base importante di operazioni per Hezbollah fin dagli anni ’80. Dispone di un rete finanziaria e logistica consolidata, grazie alla quale ha potuto compiere massicci attentati a comunità ebraiche e all’ambasciata israeliana in Argentina negli anni ‘90, facendo centinaia di morti e feriti. Da allora Hezbollah ha cambiato lo scopo delle sue attività sul continente, si è specializzata in lucrative attività criminali, soprattutto inserendosi nel traffico globale di cocaina ed eroina, che ha le sue reti principali in Sudamerica.
Il 5 febbraio 2017 il sito Strategic forecasting ha pubblicato un articolo dal titolo Hezbollah in South America: the threat to businesses. L’articolo sostiene che Hezbollah opera su vasta scala in Sudamerica, grazie alla protezione di poliziotti e istituzioni corrotte. Oltre a essersi inserita nelle reti internazionali del narcotraffico, Hezbollah gestisce il contrabbando di ogni tipo di prodotti di consumo copiati o ‘piratati’, dagli occhiali ai DVD ai medicinali. Il commercio delle auto rubate sul continente americano pare sia totalmente nelle mani di Hezbollah, che le vende in tutta l’Africa occidentale.
Gli USA tentano di bloccare queste attività, ma non hanno l’appoggio dei governi locali, tanto più che i governi sudamericani non definiscono Hezbollah organizzazione terroristica. In Venezuela, anzi, il governo sostiene apertamente Hezbollah, sia politicamente, sia come fonte di profitti. Società di copertura riciclano i proventi illegali in attività apparentemente legali, per lo più vendite di sigarette, di auto usate, di prodotti elettronici.
Gli attacchi terroristici non sono più il cuore dell’attività di Hezbollah in Sudamerica da anni, anche se ancora nel 2014 è stato sventato un suo attacco in Perù a danno della comunità ebraica. Ora il Sudamerica è il centro delle operazioni globali di autofinanziamento di Hezbollah.
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