Il Turkmenistan
prova a svincolarsi dai Russi?

24/11/2009

24 novembre 2009   Il colosso petrolifero statunitense Chevron è in trattativa con il governo turkmeno per la partecipazione ad un progetto di sviluppo del giacimento di South Iolotan, che dovrebbe contenere dai 4 ai 14 trilioni di metri cubi di gas.   Grazie allo sviluppo di South Iolotan il Turkmenistan aumenterà notevolmente la produzione di gas naturale, al punto da poter fornire sia l’Europa sia la Cina, sempre più affamata d’energia. Tuttavia un’eccessiva pressione degli Stati Uniti rischia di spingere la Russia a stringere la presa sul Turkmenistan per evitare che diventi troppo indipendente.   Il Turkmenistan è il decimo produttore mondiale di gas e possiede la quattordicesima maggior riserva del mondo – nel 2008 ha prodotto 66,1 miliardi di metri cubi di gas, due terzi dei quali sono stati venduti all’azienda statale russa Gazprom, che ha rivenduto il gas ai paesi europei a prezzi molto maggiorati. Le esportazioni di gas costituiscono la metà del PIL del paese. Dal momento che quasi tutto il gas turkmeno deve attraversare la Russia prima di raggiungere l’Europa, Mosca ha un potente strumento di controllo sulle decisioni del governo turkmeno – attualmente infatti si sta servendo di una disputa sul prezzo del gas per tenere in scacco Ashgabat.   Il Turkmenistan ha comunque altre alternative: a dicembre dovrebbe essere inaugurato un nuovo gasdotto diretto in Cina, che inizialmente trasporterà 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno per poi raggiungere i 30 miliardi entro la fine del 2010. Questo significa che la Cina – sempre che riesca a costruire le infrastrutture necessarie - metterà le mani su circa metà delle esportazioni turkmene. Il 18 novembre Ashgabat ha inoltre dichiarato di aver intenzione di incrementare le esportazioni verso l’Iran - costruendo anche un nuovo gasdotto – portandole a 24 miliardi di metri cubi all’anno. Se così fosse, rimarrebbe pochissimo gas da spedire in Russia.   Gli Stati Uniti stanno mediando una disputa fra Azerbaigian e Turkmenistan sul controllo del Mar Caspio, e sperano di risolvere al più presto la questione e spianare così la strada alla costruzione del gasdotto Trans-Caspian – un gasdotto proposto nel 1996 da Washington, che dovrebbe trasportare il gas dall’Asia centrale attraverso la Turchia (senza passare quindi in territorio russo). Fra Azerbaigian e Turkmenistan ci sono 200 km di acqua, ma le infrastrutture energetiche di entrambi i paesi già si estendono nel Mar Caspio, per cui resterebbero soltanto 50 km di conduttura da costruire per l’attraversamento del mare.     Resta ora da vedere quale sarà la reazione russa alle mosse del governo turkmeno.   A cura di Davide Meinero  

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