Diritti umani vs. Sharia
nei paesi islamici

22/03/2010

estratto dall’articolo di Valentina Colombo su http://www.hudsonny.org/2009/10/human-rights-vs-sharia-violence-against-women.php

 

La convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di violenza contro le donne (CEDAW) è stata ratificata da 185 nazioni (circa il 90% dei paesi dell’ONU), ma non è ancora stata implementata. Leggi,  convenzioni internazionali e  trattati spesso non trovano applicazione nella realtà. Fra i 57 paesi islamici membri dell’OIC (Organizzazione della conferenza Islamica) ben 46 hanno ratificato la CEDAW, ma con riserve. Questi paesi hanno dichiarato che non metteranno in pratica alcun articolo che vada contro i principi della sharia.  Quindi a cosa serve avere firmato la convenzione?

Nell’ottobre del 2000 persino il governo saudita ha firmato la convenzione. In Arabia Saudita le donne sono prigioniere del sistema di tutela maschile: non possono guidare, non possono fare nulla senza il permesso del loro tutore.  

L’Arabia Saudita è uno di quei paesi che ha firmato la convenzione con le seguenti riserve:

“in caso di contraddizione tra qualsiasi articolo della convenzione e le norme della legge islamica, il Regno (saudita) non è obbligato ad osservare i termini contraddittori della convenzione.”

“il Regno (saudita) non si considera obbligato ad applicare il paragrafo 2 dell’articolo 9 della convenzione e il paragrafo 1 dell’articolo 29 della convenzione”

Il paragrafo 2 dell’articolo 9 dice:

“I governi devono garantire alle donne pari diritti degli uomini e il rispetto della nazionalità dei figli”

Il paragrafo 1 dell’articolo 29 dice:

“ qualsiasi disputa tra due o più stati circa l’interpretazione e l’applicazione della presente Convenzione, che non è frutto di negoziazioni, potrà a seguito della richiesta di uno degli stati essere sottoposta ad arbitrato.  Se in sei mesi dalla presentazione della richiesta di arbitrato le parti non sono in grado di accordarsi sull’arbitrato, qualunque  parte potrà portare la disputa alla corte internazionale di giustizia in conformità con lo statuto della corte”.

Quando si discute di diritti umani e di diritti delle donne si dovrebbe esigere il completo rispetto delle convenzioni,  senza eccezioni o riserve. Altrimenti convenzioni e trattati rimangono lettera morta.

 

 Tradotto da Emanuela Borgnino

 

 

 

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.