Il 5 gennaio 2010 il presidente russo Dmitri Medvedev, dopo l’annullamento della visita in Israele fissata per il 17-19 gennaio a causa di uno sciopero al ministero degli esteri israeliano, ha annunciato di volersi recare a breve nei Territori Palestinesi.
Le relazioni russo-israeliane sono sempre state tese e complesse. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Mosca sponsorizzò i nemici di Israele – soprattutto Siria ed Egitto – per esercitare pressione contro gli Stati Uniti in Medio Oriente. Con la fine della Guerra Fredda la tensione si allentò, anche perché il Cremlino dovette affrontare prioritariamente i problemi interni dopo la disintegrazione dell’URSS.
Negli ultimi dieci anni la Russia ha nuovamente consolidato l’egemonia alla propria periferia e ha ripreso a interessarsi agli affari mediorientali.
Mosca ha accusato più volte Israele di appoggiare gli oligarchi russi e di aiutare militarmente la Georgia, e ha stretto accordi economici e militari con la Siria e l’Iran.
In base a fonti non ufficiali di Strategic Forecasting, dopo il riconoscimento del Kosovo da parte del Tribunale Internazionale di Giustizia, la Russia sta considerando l’ipotesi di riconoscere uno stato palestinese indipendente – ed ha già riconosciuto l’indipendenza dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud. Non è ancora detta l’ultima parola, ma si tratterebbe di un atto grave che minaccerebbe l’esistenza dello stato di Israele.
A cura di Davide Meinero
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