Il quarto numero di Inspire

26/01/2011

Nel week-end del 15-16 gennaio Al-Malahem, organo di propaganda di al Qaeda nella penisola araba (AQAP), ha pubblicato il quarto numero di Inspire, rivista jihadista online in lingua inglese.

In questa edizione tutti i musulmani vengono caldamente invitati al jihad e a sottrarre agli ‘infedeli’ – con la forza o con l’inganno – i loro beni con qualsiasi mezzo. In tutta la rivista però c’è un tema sottinteso ma importante: la sensazione di fallimento e  sconfitta.

Salta subito agli occhi in quelle pagine  la frustrazione dell’AQAP, che menziona costantemente l’obbligo del jihad per i ‘buoni musulmani’, lamentando che in Occidente la comunità islamica non compia attacchi terroristici.

Inoltre invitando a derubare i non musulmani dei loro beni, l’AQAP implicitamente ammette di avere problemi di denaro cui deve far fronte al più presto.

Lo stralcio del libro di Abu Musab al-Suri contenuto in quest'ultima edizione sottolinea che i jihadisti non possono combattere a viso aperto contro gli Stati Uniti e i loro alleati, e che l’unico modo per ottenere risultati è dedicarsi alla guerriglia o al terrorismo contro i civili.

Nella sezione "Che cosa aspettarsi nel Jihad" c’è la lista di doveri del  buon jihadista: comprare pistole, preparare bombe, effettuare attentati in zone occidentali nevralgiche, e così via.  La sezione open source contiene anche una guida su come fare esplosivi a base di aria e carburante per far saltare in aria gli edifici. Questo tipo di esplosivo è potente ma difficile da utilizzare per ragioni tecniche relative alla corretta miscelazione di aria e carburante.  Ma i materiali per fabbricarlo sono facilmente disponibili, perciò i jihadisti continueranno a utilizzarlo.

Oltre ad offrire una giustificazione ‘morale’ ai buoni jihadisti che compiono atti criminali per finanziare il jihad – prassi ormai sempre più frequente fra molti gruppi terroristici come l’Islamic State of Iraq – la rivista invita i musulmani occidentali a non pagare le tasse come atto di disobbedienza contro lo stato. Tuttavia questa pratica rischia di rivelarsi un boomerang, perché offre alle autorità l’opportunità di arrestare i jihadisti per crimini relativamente facili da provare in tribunale, e di perquisire le loro abitazioni, dove si possono raccogliere altre prove.

quattro numeri della rivista pubblicati dall’AQAP in inglese con lo scopo di ispirare e dotare il jihadista di mezzi semplici per compiere attacchi terroristici hanno avuto un impatto minimo sulla realtà. Un bel fallimento!

 

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