Il 4 febbraio 2011 Francia e Germania hanno concordato una proposta per riformare la governance economica delle 17 nazioni dell'eurozona, che verrà discussa il prossimo 4 marzo.
È la prima volta che i paesi dell’eurozona organizzano un incontro senza gli altri paesi dell’UE. Sta emergendo un’Europa a due facce: una dominata dalla Germania, che adopera l'euro, l’altra, periferica, che non lo utilizza.
Le nuove regole imporrano una considerevole serie di costrizioni all'interno e all'esterno dell'eurozona.
Francia e Germania hanno avanzato sei proposte.
1. Abolizione dell’adeguamento dei salari all’inflazione – secondo cui le paghe crescono seguendo i prezzi. È considerato dai sindacati un diritto intoccabile. Il Belgio ha già annunciato di essere contrario al provvedimento.
2. Equiparazione dei titoli di studio e delle qualifiche professionali fra i paesi membri per promuovere la mobilità del lavoro in Europa. I singoli membri UE però tengono molto ai rispettivi standard e alle certificazioni professionali, perché temono gli effetti negativi della manodopera straniera a basso costo.
3. Introduzione di un ‘criterio comune’ per la tassazione delle aziende. Si tratta di un limite per l'Irlanda, che ha una delle più basse tassazioni dell'UE (12,5%) La proposta non parla di un’aliquota comune, il che significa che Berlino è disponibile a trattare.
4. Adeguamento del sistema pensionistico all’andamento demografico. È probabile che incontri l’opposizione dei sindacati europei – ad esempio la decisione di Sarkozy di alzare l'età pensionabile da 60 a 62 anni ha causato diffuse proteste a fine 2010. La Germania vorrebbe portare il limite di età pensionabile a 67 anni nell'eurozona.
5. Introduzione di un meccanismo di segnalazione di un livello eccessivo di debito pubblico nelle costituzioni - meccanismo già presente in Germania e Francia – per porre un limite massimo ai paesi dell’eurozona.
6. Introduzione a livello nazionale di un meccanismo di gestione delle crisi bancarie: i paesi dell'eurozona potrebbero essere obbligati a introdurre una tassazione sulle transazioni finanziarie per creare un fondo da utilizzarsi in caso di crisi.
Per ora si tratta soltanto di una proposta che probabilmente incontrerà critiche e opposizioni da altri paesi membri.
Pur di riformare le regole dell’eurozona Berlino è pronta a offrire concessioni agli altri paesi membri sull’EFSF (European Financial Stability Facility) – il fondo di salvataggio per i paesi dell’UE, di cui la Germania è il maggior contributore.
Tuttavia la proposta franco-tedesca dovrà superare molti ostacoli : con ogni probabilità i paesi dell’UE che contribuiscono all'EFSF pur non appartenendo all’eurozona, come Svezia e Polonia, guarderanno con sospetto a come i Tedeschi sviluppano la propria egemonia in Europa. Anche l’Inghilterra si è sempre opposta a ulteriori riforme che rafforzassero la coesione dei 17 paesi dell’eurozona, con conseguenze economiche anche sugli altri.
I vostri commenti
Per questo articolo non sono presenti commenti.
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati