La Cina rallenta
sull'alta velocità

28/02/2011

Il 12 febbraio le autorità cinesi hanno rimosso dal suo incarico il ministro delle ferrovie Liu Zhijun per ‘gravi violazioni disciplinari’.

Liu vanta almeno due primati: è primo funzionario di livello ministeriale a perdere il posto nel corso della campagna anticorruzione 2011, ed è il primo ministro ad essere licenziato in oltre ottant’anni!

Ovviamente il licenziamento di Liu ha motivazioni politiche. Liu era in difficoltà sin dal 2005, quando suo fratello Liu Zhixiang, dirigente delle ferrovie, venne condannato a morte per corruzione e associazione a delinquere – anche se la sentenza venne poi sospesa. La fine di Liu Zhijun è probabilmente segno di un’inversione di tendenza nella politica di sviluppo delle ferrovie in Cina.  
Con la cacciata di Liu probabilmente gli investimenti nell’alta velocità – considerato un settore strategico di investimento nel piano quinquennale 2011-2015 – verranno ridotti. Sotto il suo mandato, gli investimenti erano decuplicati – passando da 69.2 a 623 miliardi di yuan. Inoltre durante la crisi del 2008 lo stato aveva erogato un finanziamento da 4 miliardi di yuan per ampliare la rete fino a  raggiungere i 120.000 km entro il 2020.

Inizialmente le tecnologie per l'alta velocità erano importate dalla giapponese Kawsaki e dalla tedesca Siemens, ma i Cinesi hanno presto iniziato a produrre tutto  in loco grazie agli investimenti statali in ricerca e sviluppo.  La Cina ha cominciato a produrre treni ad alta velocità nel 2007, e già li esporta in altre parti del mondo – anche nei paesi sviluppati.

L’alta velocità ha rivoluzionato i trasporti pubblici cinesi, fino a pochi anni fa arretrati, inefficienti e caotici, ma ha aperto una voragine di circa 1300 miliardi di yuan nel bilancio del ministero delle ferrovie.  

Inoltre i costi dell’alta velocità non saranno ammortizzati prima di 10-20 anni perché, nonostante il ministero abbia deciso di tenere bassi i prezzi per attrarre un maggior numero di passeggeri, le tariffe sono tuttora fuori dalla portata di molti cittadini.

Il governo da tempo medita di avviare una politica di riequilibrio del bilancio  del Ministero delle Ferrovie. Liu, che ha legato la sua carriera all’alta velocità e ha ancora molta influenza nel settore, farà sicuramente tutto il possibile per opporsi alle riforme.

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