Nuove manifestazioni in Medio Oriente

14/03/2011

14 marzo 2011

Arabia Saudita

Le dimostrazioni per il ‘giorno dell’ira’ nelle città sciite di Hofuf, Qatif e Al-Ahsa – nell’area orientale dell’Arabia Saudita, ricca di petrolio – sono state contenute. I manifestanti, scesi in piazza per chiedere la liberazione dei detenuti sciiti e maggiori libertà politiche, si sono scontrati con la polizia saudita che ha reagito sparando proiettili di gomma e arrestando diverse persone.

A Riyadh invece la situazione è rimasta calma, anche perché le forze di sicurezza avevano intensificato la loro presenza nelle strade della capitale. Le manifestazioni preannunciate non si sono viste.

Yemen

Decine di migliaia di persone, fra cui islamisti, socialisti, giovani e docenti, si sono riversate nelle strade di San’a l'11 marzo, chiedendo le dimissioni del presidente Saleh durante la più grande manifestazione mai avvenuta nel paese. Anche ad Aden, nel Sud del paese, dove il sentimento secessionista è forte, sono state organizzate proteste sfociate nella violenza, tanto che la polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere i dimostranti. Anche al Qaeda ha lanciato un attacco ad Hadramawt in cui sono rimasti uccisi 4 poliziotti, lo stesso giorno.

Finora Saleh è rimasto in sella grazie all’appoggio delle tribù e dell'esercito – cui ha concesso una lunga serie di favori politici ed economici. I manifestanti però chiedono le dimissioni, e non sembrano intenzionati ad accontentarsi di concessioni politiche. Saleh ha recentemente offerto di varare entro l’anno una nuova costituzione che garantisca l'indipendenza del parlamento e della magistratura, ma l'opposizione ha rifiutato.

Bahrain

L’11 marzo migliaia di integralisti sciiti hanno marciato verso il palazzo reale di Manama chiedendo la deposizione della monarchia. Appena arrivati nell’area sunnita di Riffa, dove è situato il palazzo, i manifestanti sono stati bloccati da un cordone di polizia, da una barriera di filo spinato e dai dimostranti filo-governativi sunniti.

La marcia è stata organizzata dalla “coalizione per la repubblica”, nuova organizzazione sciita integralista nata dalla scissione dell’opposizione. Dopo la scissione la fazione moderata e maggioritaria capeggiata dal gruppo islamista Al Wefaq si è alleata con i sunniti, che sostengono l'attuale governo monarchico, pur chiedendo riforme.

La situazione rimane instabile, tant’è che il 14 marzo il Consiglio di Cooperazione del Golfo ha deciso di fornire aiuti alla monarchia del Bahrein per domare l’insurrezione.

 

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