L'Egitto scontento
dopo la rivoluzione

13/07/2011

La grande manifestazione a piazza Tahrir, al Cairo, dell’8 luglio 2011 ha visto l’adesione dei Fratelli Musulmani fianco a fianco con i giovani della società civile

Questa manifestazione di unità è solo apparente, anche perché sono forti le divisioni fra i gruppi emersi all’indomani della rivoluzione nell’Egitto del dopo Mubarak. I dimostranti si sono riversati nelle strade chiedendo a gran voce di arrestare gli elementi del vecchio regime tuttora presenti al Ministero degli Interni, di processare i membri delle forze di sicurezza che si sono macchiati di crimini contro la popolazione durante le manifestazioni della primavera araba, e i funzionari corrotti del Partito Nazionale Democratico – partito dell’ex presidente Mubarak.   

I Fratelli Musulmani hanno partecipato alla manifestazione per mantenere una certa legittimità fra i loro membri più giovani, che condividono alcuni punti delle altre forze di opposizione.

All’indomani delle proteste che hanno portato alla fine del regime di Mubarak, l’esercito ha trovato un certo allineamento con i Fratelli Musulmani. Si tratta per ora di una certa commistione di interessi, che non significa che l’esercito sia pronto a dare agli Islamisti maggiore potere politico. Però il consiglio militare alla guida del paese si è impegnato a passare a poco a poco il potere alla società civile e sa bene che i Fratelli Musulmani sono una forza ben radicata che sicuramente otterrà un ruolo di prim’ordine nel prossimo governo.

La frustrazione è alta fra gli  Egiziani, convinti che la rivoluzione sia stata ‘rubata’,  o che non si sia trattato di una vera rivoluzione. Sull’onda del malcontento generale, il Consiglio Militare ha iniziato a offrire concessioni per calmare gli animi dei contestatori più intransigenti: il 6 luglio il Ministro dell’Interno Mansour al-Essawi ha dichiarato che dal 17 luglio prossimo ci sarà una ‘rivoluzione epocale’ all’interno del Ministero, e il  giorno dopo il governo ha annunciato di voler mettere sotto processo i leader della ‘Battaglia dei Cammelli’ che ha avuto luogo a piazza Tahrir il 2 febbraio scorso.

Un’altra grave preoccupazione della popolazione è il crollo del turismo, che sta già creando gravi danni economici alla classe media non statale.  

I Fratelli Musulmani hanno partecipato alla manifestazione, ma si sono dissociati dalla successiva decisione di occupare la piazza e di prolungare il sit-in. Hanno però continuato a mandare attivisti a fare il giro della piazza invitando i presenti a mantenere l’unità d’intenti e a non dividersi.

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.