Il futuro dell'Iraq dopo il ritiro degli USA

20/09/2011

L’imminente ritiro delle truppe statunitensi dall’Iraq, previsto per la fine dell’anno, pone nuovi interrogativi sul futuro dell’Iraq. Al momento ci sono 40.000 soldati in Iraq, che per lo più offrono assistenza alle truppe irachene e si occupano della protezione del governo in carica. Ma quanti soldati resteranno sul terreno dopo il ritiro?

Sono possibili diversi scenari:

·      20.000 unità: una forza di questo tipo potrebbe mantenere tutta l'operatività, dal combattimento all'intelligence, alla sorveglianza, alle operazioni speciali. Ad esempio la U.S. Force in Corea  consta di circa 25000 uomini. Si tratterebbe della soluzione ottimale per gli USA;

·      10,000 unità (in pratica una sola divisione): capace di operazioni molto ridotte;

·      3,000-4,000 unità: una forza di questo genere potrebbe occuparsi esclusivamente dell’addestramento dei soldati iracheni;

·      Nessuna unità: in caso di ritiro completo, come è previsto dagli attuali accordi, rimarrebbero un piccolo distaccamento della Marine Security Guard e il personale a difesa dell'ambasciata. Ogni altro tipo di operazione sarebbe clandestina, e quindi di competenza della divisione speciale della CIA.

I programmi di assistenza forniti dagli USA all’Iraq hanno senza dubbio aumentato l’influenza di Washington sulla dirigenza militare irachena, perché hanno creato una fitta rete di strette relazioni. Nonostante ciò il ritiro completo diminuirà senza dubbio le possibilità di contrastare l’ingerenza della Repubblica Islamica negli affari interni dell’Iraq, che è molto forte, ma è per lo più clandestina.

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