Ucraina
più vicina alla Russia

02/03/2012

 

In pochi anni l’Ucraina è passata dalla politica filo occidentale dell’ex presidente Viktor Yushchenko, salito al potere nel 2005, all’attuale politica filo russa del presidente Viktor Yanukovich, in carica dal 2010. Yanukovich ha invertito le scelte, ed ha reso illegittima per il paese l’adesione alla NATO. Tuttavia i cambiamenti più radicali riguardano la politica interna.  L’empasse e il caos causato dai dissidi tra Yushchenko e Yulia Timoshenko hanno lasciato la scena ad una presidenza più centralizzata e consolidata.

Negli ultimi due anni Yanukovish è riuscito ad aumentare la propria influenza in parlamento, nelle regioni e nella magistratura. Yanukovich, come i presidenti che lo hanno preceduto,  continua ad aver bisogno  del sostegno finanziario ed economico degli oligarchi locali. Tuttavia anche la dipendenza dagli oligarchi è  stata modificata dalla riorganizzazione dell’elite politica ucraina fatta da Yanukovich .

Tra le riorganizzazioni recenti vi è la sostituzione del ministro della Difesa e delle Finanze e la nomina a vice-primo ministro di Valeriy Khoroshkovsky, già ministro della sicurezza nazionale, che un importante gruppo di media  ed è esponente della cosiddetta "lobby del gas," di cui fanno parte anche Dmitri Firtash, comproprietario della RosUrkEnergo, e il ministro  dell’energia Yuri Boiko. 

Questa “lobby del gas” gestisce il sistema di trasporto del gas naturale, una delle risorse strategiche del paese. Questa lobby influenza fortemente la politica e l’economia dell’Ucraina, controllando tutti gli accordi per il  gas sia con la Russia che con l’Unione Europea.

Yanukovich si destreggia bene tra la lobby del gas e il suo gruppo di potere personale, costituito dai figli Alexander  e Viktor e dai loro soci. Il gruppo ha un portafoglio economico che è molto aumentato sotto la presidenza di Yanukovich, grazie ai legami col settore edilizio ucraino, con le banche e con i media. Yanukovich è riuscito a favorire  sia la “lobby del gas” sia il suo gruppo familiare. Questo gli permetterà di contare sul loro sostegno nel breve tempo e di usare la loro influenza e il loro potere economico per assicurarsi garanzie di lungo periodo, anche se non fosse rieletto – ad esempio la garanzia di non essere processato per la sua politica economica, come è stato fatto con la Timoshenko.

Pare invece danneggiato dalla politica presidenziale  il gruppo dell’oligarca Rinat Akhmetov, che  potrebbe diventare sostenitore dell’opposizione. Akhmetov controlla più del 50% del mercato dell’elettricità nazionale, di quello minerario, del carbone e dell’acciaio, e ha  importanti investimenti nel settore immobiliare, dei media, del petrolio e  del gas naturale.

La recente ristrutturazione presidenziale potrebbe rendewre più facili  le negoziazioni con la Russia sul gas naturale ucraino, sulla posizione economica dell’Ucraina, e sull’orientamento della politica del paese verso la Russia e l’Unione Europea.

L’Ucraina e la Russia sono ferme sul prezzo del gas naturale dal 2011. Kiev chiede a Mosca l’abbassamento del prezzo del gas (oggi a $416 per mille metri cubi), ma la Russia non vuole abbassare il prezzo se l’Ucraina non accetta la fusione tra la Naftogaz e la Gazprom, e se non accetta di far parte dell’Unione Doganale russa, cosa che l’Ucraina non vuole.  La ‘lobby del gas’  dovrebbe voler raggiungere un accordo con la Russia anche a costo di maggiori concessioni,  perché  ne risulterebbe un  guadagno per le aziende di cui la gas lobby è comproprietaria.  

Inoltre, l’Ucraina sta  affrontando una crisi di debito pubblico. Khoroshkovsky ha recentemente dichiarato che il paese può far fronte al suo debito sovrano senza un nuovo prestito dal Fondo Monetario Internazionale, mentre il governatore della Banca Nazionale ucraina, Sergiy Arbuzov, continua a far pressione sul governo affinché accetti le condizioni del FMI e alzi il prezzo del gas naturale. Senza questo prestito l’Ucraina potrebbe essere maggiormente attirata verso la sfera d’influenza russa, visto che in passato Mosca ha fornito prestiti all’Urcaina e offerto altre forme di assistenza finanziaria.  

Tutto questo potrebbe concorrere a modificare l’orientamento strategico del paese verso la Russia e l’Unione Europea. Da quando Yanukovich è salito al potere, ha cercato di cambiare la politica estera del suo predecessore,  più orientata verso l’occidente, con una politica più equilibrata tra Russia ed Europa, prestando grande attenzione al consolidamento del proprio potere. La sua strategia è stata svelata l’anno scorso con l’arresto di Timoshenko, decisione che ha allontanato politicamente l’Ucraina dall’UE e bloccato i possibili aiuti economici. L’incarico a Khoroshkovsky potrebbe allontanare ulteriormente le relazioni tra l’Ucraina e l’Europa, visto il suo coinvolgimento nella campagna per l’arresto di Timoshenko.

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.