Nigeria: duro colpo
a Boko Haram?

02/03/2012

 

Dopo gli attacchi di Kano del 20-22 gennaio 2012, il servizio di sicurezza statale nigeriano (SSS),  probabilmente con il supporto delle forze politiche del nord del paese, ha sferrato un duro colpo a Boko Haram nella sua base operativa di Maiduguri.

Gli attacchi di gennaio hanno ucciso 187 persone in due giorni, mentre nel 2011 le vittime erano state 247. Il drammatico numero di vittime ha spinto i politici a tagliare i legami con Boko Haram, e soprattutto ha incoraggiato le comunità nigeriane del nord a collaborare con l’SSS.

Recentemente è stato catturato Kabiru Sokoto, presunto organizzatore degli attentati alle chiese del 25 dicembre, che hanno ucciso 39 persone nel centro-nord del paese. Sono stati catturati anche un individuo identificabile come Abul Qaqa, portavoce di Boko Haram, e almeno trenta membri del gruppo.

In risposta agli arresti, il gruppo ha ucciso diversi politici e religiosi negli stati di Yobe e Borno. Finora Boko Haram non aveva mai preso di mira politici locali, pur tenendoli sotto minaccia. Ma ora che i politici hanno deciso di interrompere i rapporti alle minacce sono seguiti i fatti.

Si tratta di un colpo mortale a Boko Haram?

No. Finché la rete di basi operative nella regione rimarrà intatta, Boko Haram manterrà la capacità di riprendersi e rinforzarsi, come è già successo nel 2011 dopo la morte del fondatore e leader Mohamad Yusuf.

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