La spaccatura fra NATO e forze afgane
favorisce i talebani

25/09/2012

 

I comandanti NATO in Afghanistan hanno annunciato la riduzione progressiva delle operazioni congiunte con le forze di sicurezza afgane, per ridurre il rischio di attacchi da parte di infiltrati. L’annuncio è stato fatto in seguito a un recente grave attacco talebano che ha avuto luogo nella principale base NATO della provincia di Helmand, grazie alla complicità di personale interno.

Incidenti come questo stanno creando una profonda spaccatura tra la NATO e le forze di sicurezza afgane che la NATO ha il compito di addestrare prima del definitivo passaggio di consegne nel 2014. La strategia NATO in Afghanistan è stata quella di ritirarsi progressivamente dai combattimenti per lasciare che le forze di sicurezza nazionale assumano l’onere di combattere.

Ma la frequenza degli attacchi interni è cresciuta in modo esponenziale col passare degli anni (si sono contati 6 incidenti nel 2010, 15 nel 2011 e ben 59 quest’anno), tanto da screditare la missione NATO. Temporaneamente la strategia cambierà, in attesa di ricostruire la fiducia tra i soldati NATO e le loro controparti afgane. Alcune settimane fa è stata annunciata la sospensione dell’addestramento di nuove reclute afgane, e il vaglio delle oltre 27000 reclute che sono già sotto il comando NATO. L’obiettivo è individuare eventuali tendenze all’insurrezione fra le reclute, ma non è ben chiaro come si possa fare. Fatto sta che questo processo interromperà l’addestramento per almeno due mesi, in una situazione già di per sé critica: le forze afgane mostrano ancora gravi carenze nell’addestramento e nelle competenze operative e numerosi sono i casi di cattiva condotta, mancanza di professionalità, incapacità nella gestione dell’equipaggiamento e nel garantire la sicurezza.

A trarne vantaggio sono certamente i talebani. Anche se gli Stati Uniti dispongono di armamenti superiori e sistemi di comunicazione e di approvvigionamento altamente sofisticati, non possono sviluppare l’intelligence o il controspionaggio necessari per sconfiggere la contro insurrezione. Stanno cercando un modo per uscire da questa guerra, ma farlo in modo organizzato e coerente richiede negoziati difficili, specie ora che l’aumento di attacchi interni crea un ambiente favorevole ai talebani e indebolisce la posizione negoziale statunitense.

A cura di Valentina Viglione

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