Il Kenya e i suoi vicini
verso l’unione Monetaria

20/12/2013

I paesi della Comunità dell'Africa Orientale − Uganda, Tanzania, Ruanda e Burundi e Kenya − il 30 novembre 2013 hanno firmato un protocollo che prevede l'istituzione di un'unione monetaria. Il passaggio successivo potrebbe essere la proclamazione di un’unione politica, la Federazione dell'Africa Orientale.

Il Kenya è il principale esportatore della regione, l'Uganda è il principale importatore; per stabilizzare i prezzi l’unione monetaria converrebbe a entrambi i paesi. Inoltre se l'Uganda e la Tanzania diventeranno, come sembra, importanti produttori di petrolio e gas naturale, le loro valute potrebbero subire una drastica rivalutazione, che danneggerebbe la competitività della loro produzione manifatturiera. Però l'adozione di una moneta comune, come si è visto nell'eurozona, potrebbe causare altri problemi, in quanto la politica monetaria diventerebbe responsabilità della Banca Centrale dell'Africa Orientale e i singoli stati non sarebbero più in grado di gestire indipendentemente le proprie difficoltà.

Ci vorranno probabilmente dieci anni prima che l'unione monetaria dell'Africa Orientale venga istituita. I paesi interessati dovranno armonizzare i loro sistemi finanziari e applicare le riforme necessarie. Il processo non è semplice, perché le politiche fiscali e monetarie dei cinque paesi sono molto diverse. Ad esempio, il protocollo ratificato il 30 novembre prevede che gli stati firmatari fissino le tasse al 25% del PIL, ma in Uganda e in Ruanda le tasse non superano il 13%.

Il fulcro della Comunità dell'Africa Orientale è il rapporto dinamico tra Uganda e Kenya. I centri pulsanti dei due paesi − l'altopiano occidentale per il Kenya e le coste settentrionali del Lago Vittoria per l'Uganda – sono molto vicini. Dunque i due paesi sono già strettamente legati e le loro economie sono già sostanzialmente unite. Gli altri membri della Comunità gravitano attorno a questo rapporto. Le infrastrutture che collegano Kenya e Uganda sono molto sviluppate e sono il segno più tangibile della loro intensa relazione. Questa connettività e il fatto che l'Uganda potrebbe presto iniziare a produrre ed esportare petrolio e derivati infittiranno ulteriormente i rapporti tra i due paesi.

L'integrazione fiscale confermerà il Kenya come cuore pulsante della Comunità. Il sistema finanziario e bancario del Kenya è il più sviluppato della regione. La Banca Commerciale del Kenya è uno dei principali istituti di investimento dell'Africa e fornisce importanti finanziamenti a Tanzania e Ruanda. Le banche keniote stanno intensificando la loro presenza nei paesi vicini e le banche internazionali usano Nairobi come base per fornire servizi agli altri paesi dell'Africa Orientale.

La Tanzania vorrebbe crescere ma non ha gli stessi vantaggi geografici né un sistema finanziario adeguatamente sviluppato per poter competere con il Kenya. La sua economia è per lo più orientata verso il mercato interno, retaggio dell'epoca coloniale. Le infrastrutture sono scarsamente sviluppate. Tuttavia la Tanzania si è detta favorevole all'avanzamento verso gli obiettivi comuni della Comunità e il Kenya non ha tentato di escluderla dalle trattative. Nonostante le differenze, entrambi i paesi riconoscono l'importanza di una maggiore integrazione sociale, politica ed economica.

 






















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