ISIS: la Giordania
in allerta

18/06/2014

Ora che le forze irachene si sono ritirate e hanno lasciato sguarnita la frontiera con la Giordania, Amman ha inviato rinforzi militari al confine con l’Iraq nel timore che lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS) cerchi di penetrare in Giordania. Secondo fonti anonime islamiche, in Giordania sarebbe già presente un ramo del gruppo jihadista, parte del progetto di costruzione di un emirato unico nella regione.

La Giordania è molto più stabile della Siria o dell’Iraq e le sue forze di sicurezza hanno dimostrato di essere efficienti. Tuttavia il paese è diventato il rifugio temporaneo non solo di un grande flusso di profughi, ma anche di ribelli, e questo aiuta la causa dell’ISIS. Salafiti e jihadisti sono presenti in Giordania da tempo e fin dall’inizio della guerra civile siriana i jihadisti si sono spostati attraverso il confine tra Siria e Giordania. Amman ha tentato di opporvisi, ma non è riuscita a bloccare il flusso.

La Giordania è il paese di Abu Musab al-Zarqawi, ucciso nel 2006, fondatore dell’organizzazione che è divenuta in seguito lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante. Tuttavia il jihadismo giordano al momento è dominato da forze che si oppongono al gruppo e che sono vicine al gruppo originale di alQaeda e al suo alleato siriano, che non è l’ISIS ma è Jabhat al Nusra. L’ISIS ha sostenitori anche in Giordania, ma gli ideologi jihadisti più conosciuti nel paese − come Abu Muhammad al-Maqdisi e Abu Qatada – hanno criticato apertamente il gruppo, specialmente dopo la rottura con al Qaeda. Nel settembre 2013 il leader di alQaeda Ayman al-Zawahiri ha esortato i jihadisti ad evitare di combattere contro sciiti, ismaeliti, ahmadi e sufi, a meno che non siano loro ad attaccare. Ha anche ordinato di non interferire con le comunità cristiane, sikh e indù che vivono in paesi musulmani e di non colpire donne, bambini o fratelli musulmani con esplosioni, uccisioni, rapimenti o distruzione di proprietà. Ma l’ISIS ha rifiutato apertamente queste raccomandazioni.

Il predecessore dell’ ISIS, alQaeda in Iraq, ha condotto operazioni in Giordania in passato: l’assassinio del diplomatico americano Lawrence Foley nel 2002 e gli attentati dinamitardi in tre alberghi occidentali ad Amman nel 2005. Ma l’ISIS non vuole alienarsi il sostegno dei sunniti iracheni che hanno trovato rifugio in Giordania. Le forze tribali sunnite in Iraq sicuramente vogliono che il gruppo si concentri sull’Iraq e desista da azioni in Giordania, che potrebbero innescare una reazione da parte di Amman.

Ma la situazione è incerta, il pericolo è alle porte e i paesi della regione devono essere pronti a ogni scenario. La Giordania si è posta in allerta.

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.