Il ramo d’oro. Studio sulla magia e la religione
di James George Frazer

04/09/2014

(The Golden Bough: A Study of Magic and Religion)

Prima che l’antropologia divenisse una specializzazione accademica con un proprio linguaggio tecnico, proprie teorie, infinite analisi di dettagli, una grande mente, quella di Sir James George Frazer, capì che i miti e riti di tutta l’umanità e di tutte le epoche ruotano attorno agli stessi temi, e hanno lo stesso scopo: fondare l’identità del gruppo, fondarne e mantenerne la coesione, regolare i rapporti sociali e quelli fra gli uomini e la natura. Frazer ipotizzò che il potere regale nelle società umane sia sempre fondato in credenze magico-religiose e che i re fossero in origine i sommi sacerdoti delle loro comunità.

Frazer dedicò altre trent’anni a raccogliere, analizzare e capire miti e riti di ogni angolo del mondo, che nel 1911 raccolse in un unico volume articolato in 68 capitoli a tema. Eccone alcuni: i re-sacerdoti, magia e religione, l’incarnazione umana degli dei, l’uccisione del dio-re, il sacrificio del figlio del re, i re della natura, la magia omeopatica della dieta carnea, l’influenza del sesso sulla vegetazione, il matrimonio sacro, gli dei della vegetazione e degli animali, alimentarsi del corpo del dio, l’animale sacro e la sua uccisione, il trasferimento del male, l’espulsione del male, il capro espiatorio, l’uccisione col fuoco…

Frazer non soltanto fu il fondatore dell’antropologia culturale, ma a distanza di un secolo ne rimane il maggiore rappresentante, sia per l’enorme quantità di tradizioni raccolte e analizzate, sia per l’acume con cui rintraccia i temi comuni, le loro evoluzioni e gli scopo sociali, economici e politici dei miti e dei riti.

È uno dei libri che ci possono accompagnare tutta la vita, e per tutta la vita rivelarci conoscenze e ipotesi interpretative che alla precedente lettura ci erano sfuggite, perché non eravamo abbastanza maturi per coglierle. L’edizione completa è di alcune migliaia di pagine, ma vale la pena cercarla e tenersela in casa per sempre. Bollati Boringhieri ne ha curato una riedizione nel 2012.

Perché questo titolo? Perché la ricerca di Frazer partì dallo studio delle regole per la successione al sacerdozio di Diana al tempio di Ariccia, nel bosco di Nemi. Il simbolo del potere del sacerdote-re era il vischio dell’albero della Dea, intriso del sangue del sacerdote precedente. Assorbendo il sangue, il vischio assumeva il colore dell’oro scuro, ed era la prova che il precedente sacerdote-re era stato abbandonato dal potere della dea, la quale aveva permesso la vittoria dello sfidante, suo nuovo prescelto. È l’inizio di una indagine che porterà Frazer a riconoscere in tutte le religioni il rapporto costante, basilare, fra il sangue, il potere e la divinità.

Prosegui con:

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.