L’ISIS
cambia strategia

23/05/2015

L’aviazione della coalizione che appoggia i ribelli anti-Assad in Siria nel mese scorso ha bombardato anche le posizioni dell’ISIS nella zona di Aleppo e di Kobani, al nord, oltre a bombardare le forze governative. L’ISIS ha perciò saggiamente deciso di cessare l’avanzata al nord, dove a tenere impegnate le forze di Assad sono ora i ribelli della coalizione, e di concentrare gli attacchi nella zona di Homs, conquistando anche la celebre Palmira (vedasi mappa). 

Da Homs le forze dell’ISIS minacciano direttamente Damasco, indisturbate dalle altre forze in campo. Era prevedibile, forse previsto.

E ora che farà la coalizione? Se bombarda l’ISIS, aiuta indirettamente Assad e mette in difficoltà i ribelli che vuole appoggiare. Ma se non bombarda l’ISIS, sarà l’ISIS ad arrivare per primo a Damasco e probabilmente a rovesciare Assad.

Le forze di élite di Assad, incluso il celebre Battaglione 104 della Guardia Repubblicana, erano impiegate in difesa di Deir el-Zour: sono state completamente accerchiate dall’ISIS, che ha tagliato loro le vie di comunicazione, di rifornimento e di possibile ritirata. Senza aiuto dall’aviazione, verranno tutti massacrati dall’ISIS – col tacito beneplacito della coalizione, di cui fanno parte USA, Turchia, Arabia Saudita, Giordania.

 

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