Londra, alle prese con le autonomie, vara EVEL

09/11/2015

Il 22 ottobre scorso il parlamento inglese ha approvato una nuova legge chiamata EVEL ("English Votes for English Laws"), che nel lungo termine può avere effetti dirompenti per la coesione delle diverse nazioni all’interno del Paese. 

Il Regno Unito (United Kingdom) è composto di quattro stati nazionali (vedasi l'immagine cliccabile a lato): l’Inghilterra, che ha 54,3 milioni di abitanti, la Scozia (5,3 milioni di abitanti), l’Irlanda del Nord (1,8 milioni di abitanti), il Galles (3,1 milioni di abitanti). I tre stati più piccoli hanno ognuno un proprio parlamento che vara autonomamente leggi applicabili localmente, ma i cui membri fanno anche parte del parlamento del Regno Unito e votano per le leggi applicabili in tutto il Regno.  

L’accentuarsi delle spinte indipendentiste in Scozia negli ultimi tempi, che hanno portato al recente referendum sulla secessione, ha indotto i parlamentari dei distretti elettorali inglesi a chiedere che i parlamentari eletti nei distretti elettorali scozzesi, gallesi e irlandesi non votino su questioni che riguardano l’Inghilterra, così come i parlamentari inglesi sono esclusi dal discutere e votare su questioni che riguardano soltanto la Scozia o l’Irlanda o il Galles. Così è stata approvata la legge EVEL. Poiché la popolazione inglese rappresenta l’84% della popolazione totale del Regno Unito, questo significa che i parlamentari scozzesi irlandesi e gallesi saranno potenzialmente esclusi dalle decisioni che riguardano la stragrande maggioranza della popolazione. A decidere se si tratta di leggi che interessano soltanto l’Inghilterra oppure l’intero Regno Unito, e di conseguenza se alla discussione e alla votazione possono o non possono partecipare i deputati non inglesi, sarà lo Speaker del Parlamento, che viene così improvvisamente investito di una funzione politica di grandissimo rilievo. Ne può conseguire l’emarginazione politica dei parlamentari non inglesi, con ripercussioni importanti per le popolazioni locali. Che senso avrebbe ad esempio nominare a capo del governo un parlamentare scozzese (come Gordon Brown, che fu primo ministro prima di Cameron) un parlamentare che non può discutere e votare leggi che riguardano la stragrande maggioranza della popolazione?  EVEL rende indirettamente impossibile per un parlamentare eletto dagli Scozzesi, dagli Irlandesi o dai Gallesi assumere posizioni di rilievo nel governo del Regno Unito. Presto si vedranno le reazioni popolari a questo nuovo stato di cose.

 

Ne può conseguire l’emarginazione politica dei parlamentari non inglesi, con ripercussioni importanti per le popolazioni locali.

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