I flussi di immigrati in Europa
nel 2015

03/01/2016

Nel 2014 l’Italia era il paese europeo che riceveva il maggior numero di immigrati/rifugiati, provenienti via mare dalle coste del Nord Africa. Nel 2015 gli arrivi sulle coste italiane sono diminuiti, come si vede nella tabella accanto, mentre si sono moltiplicati i transiti dalla Turchia alla Grecia e dalla Grecia verso la  Germania, mèta finale della maggior parte dei profughi, attraverso i Balcani. I paesi balcanici hanno visto, soprattutto nei mesi estivi, flussi impressionanti di persone in marcia verso nord, che hanno preoccupato popolazioni e governi, spingendoli a perder fiducia nelle istituzioni dell’Unione Europea, incapaci di gestire ordinatamente il flusso. In Macedonia, ad esempio, la percentuale di cittadini favorevoli all’ingresso del loro paese nell’Unione Europea è scesa dal 97% al 72% nell’arco di qualche mese. 

I rifugiati siriani registrati in Turchia sono già due milioni (tabella a fianco). Molti di costoro tentano l’attraversamento del mare verso la Grecia e iniziano la marcia verso nord. Non passano attraverso la Bulgaria, sia perché tutto il confine fra Turchia e Bulgaria è chiuso da recinzioni  ben protette, sia perché i rifugiati che riescono a varcare la recinzione vengono spesso malmenati pesantemente dalla polizia, derubati di tutti i loro averi e rimandati indietro, come ha denunciato recentemente l’International New York Times. La voce si è diffusa e ben pochi osano tentare l’attraversamento della Bulgaria, paese membro dell’Unione Europea, preferendo la Macedonia, che non fa parte dell’Unione Europea, le cui guardie di frontiera sono state letteralmente travolte dagli immigrati in marcia. La Serbia (paese non UE) ha incanalato il transito dei rifugiati in arrivo dalla Macedonia verso l’Ungheria (paese UE), utilizzando treni speciali. Quando però l’Ungheria ha costruito barriere lungo tutto il suo confine sud, il flusso è stato deviato in Croazia (paese UE) e di qui attraverso la Slovenia e l’Austria ha raggiunto la Germania. La Merkel è quindi andata in Turchia a cercare un accordo con il presidente Erdogan perché trattenga i Siriani in Turchia, anziché agevolarne la partenza verso l’Europa. 

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