Hitler e il meccanismo del capro espiatorio

22/01/2018

Perché i Tedeschi seguirono Hitler e la sua politica antiebraica?

Nei periodi di crisi le persone tendono a seguire chi le rassicura indicando soluzioni facili, chi agisce per ricompattare il gruppo, ricreando solidarietà e promuovendo l’unione del gruppo in nome di un’idea.

Ma se la crisi ha già prodotto violenze all’interno del gruppo occorre sfogare in modo collettivo le forti emozioni accumulate, perché si plachino. È il meccanismo del capro espiatorio, che gli antropologi hanno ritrovato in tutte le società umane, in tutti i periodi storici e in tutte le religioni.

Chi è il ‘sacrificabile’ come capro espiatorio nelle società umane? René Girard ha analizzato miti ed eventi storici e ne ha tratto alcuni concetti chiave.

Per Girard il prototipo del sacrificabile è Edipo. È segnato alla nascita: è zoppo, perché la madre lo aveva appeso − neonato − per i piedi nella foresta affinché morisse e non si avverasse la profezia sul suo futuro. È socialmente isolato, perché arriva da straniero, e si muove da un estremo all’altro della scala sociale: arriva come mendicante e diventa re sposando la regina vedova, dopo aver ucciso in una lite il re suo padre, senza riconoscerlo. È nato a Tebe da stirpe regale, ma nessuno lo sa e lui stesso si crede straniero. Non fa parte del popolo, dunque nessun tebano si identifica con lui fino a volerlo vendicare. Edipo ha un destino e una potenza sovrannaturale nel male e nel bene. A lui solo è dato di distruggere o salvare Tebe. Edipo infrange − senza saperlo − i tabù fondamentali di ogni società: uccide il padre e compie incesto con la madre. La peste che colpisce Tebe è attribuita alle sue colpe, inconsapevoli. Accecandosi e andandosene a cercare la morte salverà la città per la seconda volta. L’aveva già salvata dalla Sfinge al suo arrivo, sciogliendo i suoi enigmi.

Riti di trasferimento magico delle colpe su di un “capro espiatorio” sono ancor oggi praticati in molte società. Gli Yoruba dell’Africa occidentale − una delle popolazioni dell’attuale Niger e Benin − selezionano il loro Oluwo , che significa re, ogni anno. Dopo averlo onorato e venerato per un anno, durante una processione rituale trasferiscono pubblicamente su di lui, per contatto fisico, colpe personali ed energie negative. La sua successiva uccisione pubblica oggi è simbolica. Un tempo invece era reale. L’Oluwo scelto ogni anno sostituiva come vittima sacrificale il vero re, che continuava a vivere e a regnare.

In Tibet per l’anno nuovo si celebra un rito di espiazione per invocare la cessazione di malattie, disgrazie, morti e ingiustizie, con la cacciata del “re degli anni”. Mascherato e pitturato di nero e bianco, il “re” designato va in giro per alcuni giorni, agitando una coda di yak sulla testa degli abitanti, per raccogliere la loro cattiva fortuna. L’ultimo giorno della festività il re degli anni viene cacciato dalla città. Un tempo moriva solo fra le montagne, con tutte le colpe dei tibetani raccolte su di sé, e i monaci identificavano un nuovo “re degli anni”, che sarebbe stato onorato per un anno intero, fino al successivo anno nuovo.

Nell’Africa sub sahariana si sacrificavano gli albini. Segnati dal colore della pelle, fanno parte della società ma sono tenuti a distanza e temuti come dèmoni. Fino al 1900 si sacrificavano pubblicamente in occasione di calamità. Sotto il sole dell’equatore non sarebbero comunque vissuti a lungo, e la loro vita sarebbe stata una lunga malattia. La credenza nella potenza del sangue dei “sacrificabili” è viva anche oggi. Nell’Africa sub-sahariana, in occasione di elezioni politiche o partite di calcio, teppaglie superstiziose vanno a caccia di albini per far amuleti con parti del loro corpo, pensando di ottenere così il potere di vincere o far vincere la propria parte. Con il loro sangue e parti del loro corpo si crede si poter anche spegnere le eruzioni vulcaniche. Le braccia di questa donna sono state tagliate da qualcuno che voleva spegnere l’ultima eruzione vulcanica in Camerun.

E in Europa? Nel Cristianesimo Gesù Cristo è il capro espiatorio definitivo, il cui sangue salva l’umanità intera. Infatti l’ Agnello di Dio ha raccolto sul proprio capo le colpe dell’umanità per lavarle col proprio sangue. Gesù ha tutte le caratteristiche che Girard identifica nei “sacrificabili”. È uomo fra gli uomini, ma ha poteri sovrannaturali, che manifesta nei miracoli. La sua nascita è segnata da portenti naturali: la cometa guida i magi alla sua presenza. È povero e senza potere, ma è acclamato come re e figlio di Dio: riveste sempre posizioni sociali estreme.

Il Cristianesimo porta la fine dei sacrifici e dei “capri espiatori’” nella storia d’Europa? Le società umane non cambiano rapidamente. Nei periodi più difficili il ricorso all’uso di capri espiatori è continuata. I “sacrificabili” nella storia dell’Europa cristiana sono state le streghe, gli eretici e – soprattutto – gli ebrei. Furono uccise come streghe per lo più donne anziane, in tempi in cui le donne morivano di parto prima di raggiungere i trent’anni. La loro longevità veniva attribuita a poteri magici o satanici. Non più in età fertile, senza la forza di lavorare i campi, erano un impiccio per la famiglia. Altre streghe erano giovani ma sterili e di carattere troppo indipendente, oppure vedove molto belle che piacevano troppo ai mariti di altre donne.   Anche gli eretici hanno le caratteristiche identificate da Girard nei sacrificabili: sono cristiani, ma un po’diversi. La loro predicazione è pericolosa, possono diventare potenti. Ma se si pentono mentre muoiono diventano testimoni potenti della vera fede. Se li si uccide quando sono ancora pochi, nessuno li vendicherà.

Gli Ebrei d’Europa hanno tutte le caratteristiche del “capro espiatorio” secondo Girard: sono il popolo di Cristo ma non sono cristiani. Dal loro seno è venuta la salvezza dell’umanità, segno di grande potenza, ma non l’hanno riconosciuta. Sono tenuti appositamente in posizioni sociali estreme: alcuni diventano consulenti di re, grandi medici, alchimisti, banchieri, ma collettivamente sono poverissimi e senza diritti. Perché siano anche “segnati” esteriormente vengono obbligati a portare un segno distintivo sull’abito e a vivere nei ghetti.

Per fortuna tutto questo è storia superata, oggi nessuno chiede la morte delle minoranze. O forse non è così? Quali sono i sentimenti popolari da noi, oggi?

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