Decisioni cruciali dell’Unione Europea

08/02/2019

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Il commissario europeo per la libera concorrenza (antitrust) ha bloccato la fusione fra le due maggiori aziende europee di trasporti su rotaia, la francese Alstom e la tedesca Siemens. Portavoce dei governi dei due paesi hanno dichiarato che occorre rivedere le regole antitrust dell’Unione Europea, perché bloccare lo sviluppo di multinazionali europee significa impedire all’Europa di rimanere concorrenziale nei confronti delle grandi aziende cinesi o americane dello stesso settore.

La proposta di revisione delle regole antitrust non è questione tecnica, ma squisitamente politica.

In Europa − dopo la Brexit − le aziende tecnologiche più importanti sono quasi tutte tedesche o francesi. Permettere la fusione di queste aziende significa creare colossi capaci di competere con successo sul mercato globale, significa legare sempre più strettamente gli interessi della Francia e della Germania, ma significa anche che altri concorrenti europei potrebbero finire schiacciati ed eliminati dal mercato interno. È perciò probabile che altri paesi dell’Unione Europea si opporranno.

Potrebbe invece aver maggiore successo la proposta tedesca di rivedere le norme di libero mercato per proteggere settori tecnologici avanzati dell’industria europea dalla possibilità di essere scalati da concorrenti fuori dell’Unione. Questa è una forte preoccupazione dei Tedeschi da quando la Kuka, azienda tedesca specializzata in robotica, è passata sotto il controllo di investitori cinesi, nel 2017.

Ma la revisione delle regole europee sull’antitrust non è ancora una questione all’ordine del giorno nelle istituzioni dell’Unione Europea. Lo è invece il voto sul Nordstream 2, cioè sul raddoppio del gasdotto che porta il gas russo in Germania passando sotto il Mar Baltico, anziché attraversare il territorio di altri paesi europei. Un accordo fra Russia e Germania potrebbe tagliare totalmente fuori gli altri paesi europei da ogni negoziazione sulla fonte principale dell’energia di cui l’Europa intera ha bisogno. Gli occhi sono puntati sulla decisione della Francia: se la Francia dice sì, il fronte a favore raggiunge la maggioranza qualificata e può imporre la decisione anche ai paesi contrari. 

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