Apple, Qualcomm e l’antitrust

21/04/2019

Qualcomm e Apple hanno posto fine alla loro lunga contesa legale, che ha coinvolto per anni decine di aziende in varie parti del mondo. L’accordo raggiunto include un contratto di fornitura di chip e di modem 5G della Qualcomm alla Apple per un periodo di sei anni, che permetterà alla Apple di sviluppare la telefonia in 5G. La Apple non aveva molte alternative, dato che oggi soltanto quattro aziende al mondo sanno produrre modem 5G: la Huawei in Cina, la Samsung in Corea e Intel e Qualcomm negli USA. Ma Intel è in ritardo rispetto ai concorrenti, i suoi modem 5G per cellulari non sono ancora in produzione e dopo l’accordo fra la Qualcomm e la Apple ha annunciato che non intende affatto produrli. Invece i cellulari 5G di Samsung e di Huawei escono sul mercato già quest’anno. Se Apple vuole mettere sul mercato un i-phone 5G almeno entro il prossimo anno, deve usare la tecnologia Qualcomm.

Tuttavia sulla Qualcomm pende una spada di Damocle, non per colpa delle rivali asiatiche, ma dell’US Federal Trade Commission (FTC), che ha fatto causa alla Qualcomm accusandola di sfruttamento di posizione dominante per imporre le proprie condizioni ai clienti (come Apple). Ironicamente potrebbe essere proprio la regolamentazione antitrust degli USA a infliggere danni alla Qualcomm e avvantaggiare ulteriormente le sue agguerrite rivali asiatiche, inducendo al declino tecnologico gli USA rispetto all’Asia nel campo delle telecomunicazioni. 

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