Turchia e Ucraina, interessi strategici comuni

17/02/2020

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A febbraio 2020 si sono incontrati a Kiev i presidenti di Turchia e Ucraina. Al termine dell’incontro Erdogan ha dichiarato che la Turchia difende in pieno i diritti dei Tatari di Crimea. Ed è proprio la Crimea il punto di incontro degli interessi strategici di Turchia e Ucraina, in funzione anti-russa. Per entrambi i paesi la Russia è la potenza che minaccia ai confini, sia sul mare sia via terra. L’Ucraina è in conflitto con la Russia per il Donbass dopo l’annessione russa della Crimea, mentre la Turchia è indirettamente in conflitto con la Russia nella regione siriana di Idlib, dove i Russi sostengono militarmente l’esercito di Assad, la Turchia sostiene militarmente i ribelli. I due paesi sostengono anche fazioni opposte in Libia, cui entrambi hanno inviato soldati e aiuti militari.

La rivalità Russia-Turchia rischia di allargarsi all’intera Steppa pontica, la vasta area che si estende dalle coste dell’Ucraina fino al Kazakhistan in Asia centrale, attraverso le regioni caucasiche della Russia. È un’area abitata da varie etnie di origine asiatica, prevalentemente di ceppo turco, come i Tatari. L’Impero ottomano al massimo della sua estensione controllava larga parte della Steppa pontica, poi l’Impero russo zarista demolì i poteri dei Khanati vassalli degli Ottomani in una lunghissima serie di guerre iniziata nel XVII secolo e terminata con la Prima guerra mondiale (a una di queste guerre parteciparono anche i Savoia, allora Re di Sardegna, con un contingente di Bersaglieri al comando di Alfonso Lamarmora). Il Khanato di Crimea controllava anche le province di Odessa, Nicolayev e Kherson, che ora sono in Ucraina. Per i Russi queste province, il Donbass e la Crimea sono parte della Novorossiya e non possono essere altro che russe, sia per motivi storici e culturali sia per motivi strategici e difensivi.

L’Ucraina negli ultimi anni sostiene i diritti dei Tatari in Crimea e in tutta la Steppa pontica, per averli alleati contro l’egemonia russa. Ed è proprio la rinnovata egemonia russa sulle coste del Mar Nero, soprattutto sulla Crimea, a preoccupare anche la Turchia e spingere Turchia e Ucraina a collaborare. Né la Turchia né l’Ucraina riconoscono l’annessione della Crimea alla Russia e compiono frequenti esercitazioni militari congiunte nelle acque del Mar Nero. L’azienda statale ucraina Ukroboronprom, che lavora per l’esercito, collabora con le aziende turche Hevelsan, ASELSAN e Roketsan, che lavorano per il ministero della difesa turca, in una joint venture per produrre aerei militari. L’Ucraina acquista dalla Turchia droni e vari tipi di armi, progetta con la Turchia un nuovo tipo di carro armato. Poiché la Turchia è da settant’anni un caposaldo della NATO, i sistemi di difesa turchi sono molto più sofisticati di quelli ucraini, ma tecnici e progettisti ucraini stanno velocemente acquisendo conoscenze e tecnologie attraverso la Turchia.

Erdogan e Zelensky, i due presidenti, hanno ora deciso di avviare un processo di completa liberalizzazione di mercato per sviluppare l’interscambio commerciale. Erdogan ha promesso aiuti militari all’Ucraina per un valore di 36 miliardi di dollari. Zelensky ha promesso di modificare la legislazione in modo da permettere la vendita di terreni agricoli ad aziende turche (adesso la vendita di terre a stranieri è proibita in tutta l’Ucraina). L’Ucraina è anche partner del progetto di gasdotto trans-anatolico per portare il gas dell’Azerbaijan nei Balcani e in Ucraina attraverso la Turchia.

Ci sono milioni di Tatari in Turchia, che hanno lasciato in Crimea e in Ucraina famiglie e amici e nutrono per lo più sentimenti antirussi. I sentimenti anti-russi toccano persino la religione: il Patriarcato cristiano ortodosso di Costantinopoli nel 2019 ha separato la Chiesa ortodossa ucraina dal Patriarcato russo.

Tuttavia Erdogan evita di irritare troppo i Russi, perché ne teme le ritorsioni. Perciò la Turchia non ha applicato le sanzioni alla Russia per l’annessione della Crimea, né ha permesso il transito attraverso lo stretto dei Dardanelli a navi che rifornissero di gas liquefatto l’Ucraina, per liberarla dalla dipendenza dal gas russo. Finché la Russia sarà militarmente potente e aggressiva, la Turchia eviterà di giungere allo scontro diretto. 

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