Net@ “corona edition”
Progressi incoraggianti, nonostante tutto

02/07/2021

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Anche quest’anno, giunti a fine giugno, possiamo affermare con soddisfazione che mesi di lezioni a distanza non hanno scalfito la solidità del progetto Net@, un percorso di formazione elaborato da Appleseeds con contenuti scientifici di CISCO, INTEL, Microsof, in cui gli insegnanti sono diciottenni israeliani che in orario extrascolastico insegnano programmazione e molto altro a studenti volontari (per conoscere meglio il progetto, leggete Net@, una rete tesa verso il futuro). Cosa ancor più importante e meno scontata, un altro anno di collegamenti via Zoom non ha scalfito lo spirito degli studenti torinesi che hanno scelto di continuare il progetto – articolato su quattro anni – o di cominciarlo nonostante le difficoltà legate alle lezioni in tempo di pandemia.

 

Grazie alla tenacia dei ragazzi, alla disponibilità dei formatori e a una buona dose di pazienza e di fantasia da parte di tutti per far fronte a ogni nuovo ostacolo, il complicato anno scolastico 2020/2021 ha visto il progetto proseguire e crescere: al secondo livello (ossia agli studenti dell’ITCG Sommeiller che avevano intrapreso il percorso nel 2019) si è affiancato un primo livello e un corso Net@ junior, che ha coinvolto le classi seconde della scuola secondaria di secondo grado dell’IC Vittorino da Feltre di Torino. Per queste ultime è stato ideato un corso ex novo, dedicato al mondo del graphic design: attraverso l’utilizzo di diverse piattaforme gli studenti hanno realizzato locandine, fumetti, libri per bambini e presentazioni, ragionando sui concetti di base della grafica, sulla costruzione di storie e sulle tecniche di comunicazione sia per immagini che orale, quando si tratta di dover parlare di fronte a un pubblico. Gli studenti del Sommeiller hanno invece appreso linguaggi di programmazione di fondamentale importanza come Html, Css e Javascript al primo livello e a utilizzare il motore grafico Unity, che consente lo sviluppo di videogiochi e altri contenuti interattivi al secondo livello.

 

Uno degli aspetti peculiari di Net@ è che a fare formazione sono diciottenni, dunque ragazzi poco più grandi dei partecipanti al corso; il fatto che siano israeliani, poi, richiede agli studenti lo sforzo di comunicare sempre e solo in inglese e regala d’altro canto una delle più belle esperienze che possano fare – particolarmente difficile in questo anno di isolamento – ovvero confrontarsi con una realtà modo diversa dalla loro. Avendo a loro volta portato a termine i quattro anni di corso e avendo superato le selezioni per diventare formatori, gli insegnanti hanno la stessa autorevolezza di un adulto agli occhi degli studenti, ma anche “l’accessibilità” e la “prossimità” di un coetaneo: un amalgama efficace, che si traduce in un apprendimento spesso più agile e rilassato, quanto mai necessario in un anno scolastico come quello appena terminato. Alla conclusione con successo di questo secondo anno di esperimento torinese (attualmente Torino è l’unica città in cui si attua il progetto al di fuori di Israele) hanno infatti contribuito in primo luogo la disponibilità, la serietà e l’impegno dei due formatori: Noga Basteker, diciannovenne di Ashkelon, grande appassionata di fisica e robotica, e Amir Ashuri Biton, di Be’er Sheva, interessato soprattutto all’ingegneria informatica e alle tecniche di animazione digitale.

 

Per quanto Noga e Amir siano stati bravi nel costruire, seppur a distanza, un rapporto con gli studenti, la necessità di relazionarsi direttamente, senza la mediazione di uno schermo, si è avvertita per tutto l’anno. Perciò, quando è stato finalmente possibile, i formatori sono venuti a Torino per un’ultima settimana di lezioni in presenza e una “tre giorni” intensiva, piena di attività: dall’introduzione alle tecniche di Intelligenza Artificiale al lavoro sul concetto di imprenditorialità, passando per giochi volti a sviluppare la capacità di collaborazione attiva all’interno del gruppo e esercizi pratici per conoscere le componenti di un computer. La capacità di collaborazione e i legami personali si sono rafforzati anche condividendo la pizza e scambiandosi, sempre in inglese, storie di vita, di studio e di amicizie. Tutte attività funzionali a preparare i ragazzi al corso del prossimo anno scolastico in cui ci si augura di poter dare il via al “fix it”, una delle tante concretizzazioni di quanto appreso in questi primi anni: si tratta infatti di aprire a scuola un piccolo sportello informatico, un laboratorio cui gli altri studenti e le loro famiglie (e, perché no, col tempo anche altri membri della comunità) possano rivolgersi per piccole riparazioni a prezzi contenuti. Ciò consente ai ragazzi di mettere in pratica quanto appreso, ma anche di cimentarsi con la gestione di una mini attività imprenditoriale, della quale discutere e stabilire ogni aspetto. Una palestra che – sia per quanto appreso che per le sue ricadute all’interno della comunità scolastica – va dunque ben al di là di quanto ci si aspetta da un corso di informatica.

 

Ma Net@, l’avrete capito, è molto, molto più di questo. 

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