Somalia: piano per il ritiro delle truppe etiopi
Rischi per il futuro

15/12/2008

Il 28 novembre il portavoce del ministero degli esteri etiope ha dichiarato che entro la fine dell’anno l’Etiopia ritirerà le truppe dal territorio somalo. L’annuncio giunge dopo che il leader islamico Sheikh Sharif Ahmed, elemento moderato delle Corti Islamiche, ha dichiarato di essere disposto ad accettare una forza di sicurezza internazionale al posto dell’esercito etiope.   L’esercito stazionava in territorio etiope dal 2006, dalla deposizione del Consiglio Supremo delle Corti Islamiche e aveva il compito di sostenere il Governo Federale Transnazionale, guidato dal presidente Abdullahi Yusuf, troppo debole per garantire la sicurezza nel paese.   L’Etiopia si era più volte lamentata del peso di tale coinvolgimento militare in Somalia: la regione brulica infatti di elementi insurrezionali ed è di difficilissima gestione.   Dopo la caduta di Siad Barre, che con il pugno di ferro era riuscito a tenere a bada la società somala, estremamente frammentata, il paese sprofondò nel caos, in cui si trova tuttora.   Finora l’Etiopia temeva che il ritiro delle truppe potesse provocare una nuova ondata di estremismo islamico, ma dopo che Ahmed il 29 novembre scorso ha annunciato di essere disposto ad appoggiare una forza di sicurezza internazionale, ha deciso di cogliere l’opportunità e lasciare la Somalia.   Il governo di Abdullahi Yusuf controlla solo la regione settentrionale del Puntland e al momento sta negoziando con Ahmed per la formazione di un nuovo esecutivo.   Il ritiro rischia però di avere conseguenze inaspettate. Innanzitutto Ahmed non è in grado di controllare l’intero movimento islamico e quindi alcuni gruppi estremisti – come al Shabaab – continueranno quasi certamente a combattere per il controllo della Somalia centrale e meridionale.   La comunità internazionale non si è finora impegnata in modo sufficiente da garantire la stabilità della regione: gli Stati Uniti sono occupati in altri conflitti e quindi si limitano a lanciare attacchi aerei sporadici per evitare che i movimenti estremisti si espandano ulteriormente.   La società somala continua a essere molto frammentata e necessita di un governo capace di ristabilire l’ordine e la sicurezza: senza la presenza di una forza internazionale che protegga e legittimi il nuovo governo, le probabilità di sopravvivenza di un nuovo governo sono piuttosto incerte.

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