Israele contro Hamas nella striscia di Gaza

08/01/2009

A diversi giorni dall’inizio dell’attacco israeliano nella striscia di Gaza possiamo tracciare un quadro dell’evoluzione del conflitto ripercorrendo alcuni eventi che hanno portato all’escalation militare.
 
Il 19 dicembre falliscono i negoziati fra Hamas e Israele mediati dall’Egitto e dall’Arabia Saudita. Hamas intensifica il lancio di razzi Kassam dalla striscia di Gaza nel sud del paese, di fatto mai cessato neppure nei mesi di tregua.
 
Nel pomeriggio del 27 dicembre Israele reagisce con una controffensiva aerea bombardando la striscia di Gaza. Il 29 dicembre il sindaco di Betlemme rilascia un’intervista dove condanna la dura reazione israeliana, pur prendendo le distanze da Hamas. Il 30 dicembre tre razzi Grad colpiscono la città israeliana di Beer Sheva a una distanza di circa 40 km dalla striscia di Gaza. Vengono così confermati i sospetti che durante la tregua Hamas si sia rifornito di armamenti più precisi e sofisticati provenienti dall’Iran, ma di fabbricazione cinese.
 
Al di là delle proteste verbali non vi è alcun paese arabo che fino ad ora abbia preso le difese di Hamas. Infatti i paesi arabi vedono in Hamas la longa manus di Teheran, responsabile di aver finanziato e addestrato i terroristi di Hamas. Il 4 gennaio le tensioni tra Egitto ed Iran si inaspriscono dopo la dichiarazione dei mullah, che mettono una taglia di un milione di dollari sulla testa del presidente egiziano Hosni Mubarak.
 
La strategia militare di Hamas è di tipo non tradizionale e si basa su azioni di guerriglia rendendo così difficile all’esercito israeliano colpire l’obiettivo con precisione e quindi limitare il numero di vittime civili. La popolazione civile si trova schiacciata fra le milizie di Hamas che cercano rifugio nelle abitazioni private e pubbliche e l’esercito israeliano che le incalza con l'intento di stanare i terroristi.
 
L’obiettivo finale di Hamas è la cancellazione definitiva dello stato di Israele e non il miglioramento delle condizioni di vita dei Palestinesi o l’espansione della sua sovranità territoriale. Non è probabile che Hamas entri nel processo politico in quanto verrebbe privato della sua ragione di esistere.
 
L’obiettivo che il governo Israeliano si propone è quello di interrompere il lancio di razzi sulle città del sud del paese in modo definitivo, per l’incolumità della popolazione israeliana. Per fare ciò non intende ripetere l’errore della guerra contro Hezbollah nel 2006 e ha deciso di utilizzare non soltanto l’aviazione, ma anche truppe di terra e carri armati per stanare i terroristi dai loro nascondigli. 
 
 
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