Il nodo della possibile tregua

12/01/2009

Il 9 gennaio 2009 sia Hamas sia Israele hanno rifiutato la proposta di tregua del Consiglio di Sicurezza, sulla quale per altro gli USA si sono astenuti. 
I motivi del rifiuto di Hamas sono più difficili da analizzare, quelli del rifiuto di Israele sono chiari: Israele non accetterà una tregua che non garantisca che attraverso la frontiera fra Gaza ed Egitto, nota con il nome di Philadelphi corridor, non entrino più armi per Hamas.
 
L'attuale raid israeliano su Gaza ha lo scopo di distruggere i missili di Hamas (attualmente si pensa che Hamas disponga ancora di circa due terzi dei missili accumulati) e di impedire che ne riceva altri dall'esterno. La frontiera sud diventa dunque l'argomento centrale di ogni possibile accordo di cessate il fuoco. Molti tunnel usati per importare missili a Gaza attraverso la frontiera sono stati distrutti dai bombardamenti israeliani, ma possono facilmente essere scavati di nuovo.
 
La sorveglianza sulla frontiera sud è responsabilità dell'Egitto, che ha molti problemi nell'esercitarla:
- problemi tecnici e militari, perché non ha abbastanza sistemi e abbastanza soldati sicuramente disponibili per tale operazione,
- problemi ideologici e politici perché, mentre il governo egiziano teme il contagio che da Hamas potrebbe estendersi alla società egiziana, la cultura ed i sentimenti popolari egiziani sono solidali con i Palestinesi e con Hamas. In molte capitali arabe negli ultimi giorni si sono avute dimostrazioni ostili all'Egitto per il suo comportamento non favorevole ad Hamas in occasione della guerra a Gaza.
Dal 2005 la frontiera sud è controllata da 750 guardie di frontiera egiziane. Se il passaggio di persone è rimasto sotto controllo, il passaggio di armi e missili di contrabbando è diventato un affare fiorente, grazie a un misto di sotterfugi e corruzione.
 
L'Egitto si oppone al dispiegamento di truppe straniere (ONU o NATO) sul proprio territorio per assumere il controllo della frontiera. Non sembra per altro in grado di garantire che il contrabbando di armi non continui. Le discussioni sul tema proseguono alla ricerca di una soluzione, che non appare affatto facile.

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