Disordini e violenza
in Venezuela

09/02/2009

Si preannunciano molte manifestazioni di protesta contro la proposta di revisione costituzionale che eliminerebbe ogni limite di tempo alla carica presidenziale. La proposta verrà sottoposta a referendum popolare. Il clima politico è già infiammato e violento. Ecco alcuni eventi recenti:   8 gennaio 2009 - Il gruppo 'la Piedrita' (sostenitori di Chavez) attacca con gas lacrimogeni la sede del partito d'opposizione Copei.   13 gennaio - Sconosciuti oppositori sparano a Rafael Finol di 'el Regional', un giornale che sostiene Chavez.   14 gennaio - Durante una manifestazione di studenti anti-Chavez all'Università Metropolitana prende fuoco un bosco accanto all'Università. Il governo accusa gli studenti.   16 gennaio - Uomini armati e mascherati attaccano il Municipio di Caracas, legano i poliziotti,   occupano gli uffici. Il sindaco Antonio Ledezma si nasconde. Pare che l'attacco sia la risposta alla revoca da parte del sindaco di 500 contratti di collaborazione.   19 gennaio - Vengono lanciati gas lacrimogeni e incendiari all'interno della Nunziatura Apostolica a Caracas, contro la casa di un grande editore locale e contro l'auto di un leader studentesco di opposizione. Pare che gli autori siano membri del gruppo 'la Piedrita'.   20 gennaio - Un gruppo armato guidato da Lina Ron, sostenitrice di Chavez, irrompe nell'Università a Caracas e disperde le persone raccolte per celebrare il 39° anniversario della costituzione del partito Bandiera Rossa.   Più di 2000 studenti si riuniscono all'Università di Caracas per protestare contro l'emendamento costituzionale. La manifestazione risulta non autorizzata e viene dispersa dalla polizia. Chavez accusa gli studenti di essere borghesi, antirivoluzionari e violenti.     Quattro studenti vengono arrestati a Caracas: vengono accusati di avere 100 bombe incendiarie, pietre e taniche di benzina.   21 gennaio - La polizia interrompe e disperde raduni di protesta all'Università Cattolica Andres Bello, all'Università Bolivar e all'università Santa Maria a Anzoategui.    23 gennaio - 500 poliziotti sorvegliano due opposti cortei a Caracas: un corteo di oppositori che protestano per l'emendamento alla costituzione e un corteo di operai pro-Chavez a favore dell'emendamento.   26 gennaio - Soldati della Guardia Nazionale attaccano e disperdono una manifestazione studentesca all’Università Sperimentale di Tachira. Il Ministro degli interni smentisce l'operazione, che viene invece confermata dal Rettore.    28 gennaio - 12 studenti sono arrestati per blocco stradale e detenzione di esplosivi durante una marcia di protesta nello stato di Aragua.   29 gennaio - Un convegno anti-governativo all'Università di Carabobo, cui presenzia anche l'ex ministro della difesa Raul Isaias Baduel, viene attaccato da assalitori armati, che lanciano anche lacrimogeni.    30 gennaio - Una quindicina di assalitori devastano per circa 5 ore la Sinagoga di Caracas, durante la notte.    2 febbraio - I negozi che non hanno rispettato la chiusura il giorno precedente, nominato festa nazionale da Chavez, vengono chiusi dalla polizia.   Sconosciuti tentano di mandare fuori strada l'auto di Carlos Guyon, del gruppo di opposizione popolare a Chavez, mentre si reca a un'intervista televisiva.   4 febbraio - Studenti dell'Università Lisandro Alvarado denunciano atti di violenza da parte di membri del Partito Socialista Venezuelano Unito (PSUV) contro studenti e docenti.   La Nunziatura Apostolica viene nuovamente attaccata con i lacrimogeni.   Diciotto studenti vengono arrestati per aver contestato la nuova festa nazionale proclamata da Chavez il primo febbraio.   Investigatori della Scientifica perquisiscono la casa di un leader studentesco e sequestrano cellulari e PC.   5 febbraio - Gli impiegati del Municipio di Caracas vengono aggrediti dagli impiegati del Ministero per la Casa e la Cultura mentre traslocano in nuovi uffici.  

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