Ammutinamento
in Bangladesh

27/02/2009

27 febbraio 2009   I fucilieri del Bangladesh, dopo un ammutinamento durato due giorni in cui hanno perso la vita più di sessanta ufficiali dell’esercito, hanno finalmente deposto le armi - dopo che il loro quartier generale nel centro di Dacca è stato circondato dai carri armati.   L’ammutinamento è iniziato il 25 febbraio, quando centinaia di fucilieri di confine si sono riuniti a Dacca per la conferenza annuale insieme agli ufficiali dell’esercito del Bangladesh, da cui prendono abitualmente gli ordini. Appena iniziata la conferenza i fucilieri hanno preso in ostaggio un numero imprecisato di ufficiali, alcune donne e diversi bambini della scuola vicina al quartier generale. I ribelli chiedevano al governo una paga migliore, la possibilità di partecipare a missioni dell’ONU (ben retribuite) e un cambio al vertice della struttura di comando del confine.   Il ministro Hasina ha dovuto affrontare un primo difficile test dopo la sua elezione del dicembre scorso, che ha messo fine allo stato di emergenza che durava dal gennaio del 2007. A quell’epoca infatti, dopo una serie di combattimenti fra i partiti rivali, un governo di transizione appoggiato dall’esercito aveva dichiarato lo stato di emergenza, aveva fatto arrestare centinaia di politici corrotti e aveva posticipato le elezioni.   Il debole governo per sopravvivere dovrà cercare di migliorare le condizioni dei fucilieri di confine senza inimicarsi i vertici militari, duramente scossi dagli eventi recenti.    

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