Flusso di UAV in Medio Oriente?

16/04/2009

Il 14 aprile gli Stati Uniti hanno dichiarato che forniranno al Libano 12 velivoli militari senza pilota (UAV o droni) nei prossimi mesi, per aiutare il fragile stato mediorientale. Tale annuncio ha sollevato preoccupazioni in Israele. La dichiarazione è giunta un giorno dopo che il ministro della difesa russo aveva dichiarato di voler acquistare 50 milioni di dollari di UAV da Israele.
 
La mossa del Cremlino è degna di nota, in quanto raramente i Russi acquistano attrezzatura militare dall’estero – specialmente su così vasta scala: questa decisione è segnale di un cambiamento di strategia militare.
Durante la Guerra Fredda i Russi non erano particolarmente interessati agli UAV perché potevano servirsi di manodopera e di lavoro intellettuale abbondante e a basso prezzo e non avevano la necessità né l’intenzione di investire in sistemi altamente computerizzati e dispendiosi. Ma dopo il crollo dell’Unione Sovietica la situazione è cambiata e ora Mosca sembra piuttosto interessata alla tecnologia UAV.
Gli aerei senza pilota possono infatti essere gestiti da una piattaforma aerea e garantire efficientissimi risultati – specialmente nel campo della ricognizione – senza rischiare la vita dell’equipaggio.
 
Durante la guerra dello scorso agosto contro la Georgia i militari russi si sono resi conto di aver bisogno di migliori sistemi di ricognizione, specialmente in quelle aree dove l’esercito non riesce ad arrivare. D’altro canto i Georgiani erano già dotati di droni comprati da Israele – ma tali velivoli sono stati velocemente abbattuti dagli aerei da guerra russi.
 
La Russia ha sempre equipaggiato gli avversari di Israele nella regione – recentemente Gerusalemme ha espresso preoccupazioni a causa dei rifornimenti di missili anticarro di fabbricazione russa spediti attraverso l’Iran e la Siria ad Hamas ed Hezbollah. Mosca ha più volte ribadito di voler continuare a vendere sistemi di difesa antiaerea a Iran e Siria.
L’attuale patto per l’acquisto degli UAV non è  il primo contatto industriale fra Israele e Russia – in passato Gerusalemme ha fornito al Cremlino giubbotti antiproiettile e ha ricevuto in cambio fusoliere di aerei semilavorate, da rivendere in India.
 
Israele ha puntato molto sulla tecnologia UAV. Nella guerra dello Yom Kippur Israele fu il primo paese a dispiegare droni (comprati dagli Stati Uniti) a scopo militare: grazie a questi aerei l’esercito israeliano riuscì a individuare gli aeroporti della Siria e annientare la flotta aerea a terra.
I droni furono utilizzati inoltre come esca contro il sistema antiaereo egiziano, che si attivò al loro passaggio, permettendo di identificare e bombardare le batterie antiaeree con cacciabombardieri che seguivano i droni a distanza troppo ravvicinata perchè il sistema antiaereo fosse pronto a sparare di nuovo.
Israele ha sempre puntato molto sulla tecnologia dei droni oggi è uno dei principali costruttori – e fornitori - di UAV del mondo.
 
Fonte: Strategic Forecast

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