Il 1 aprile il Messico ha annunciato di lover chiedere un prestito di 47 miliardi di dollari al Fondo Monetario Internazionale, che saranno utilizzati per puntellare le riserve monetarie della banca centrale.
In risposta alla crisi molti investitori hanno convertito la maggior parte del proprio denaro in dollari statunitensi, il peso messicano è stato deprezzato del 45% nei mesi passati. Oltre a contribuire all’inflazione (circa 50% delle importazioni messicane vengono dagli Stati Uniti, e il consolidamento del dollaro ha aumentato il pezzo delle importazioni per i consumatori messicani), la svalutazione del peso messicano rende difficile per il paese finanziare il suo ammanco attuale. Questo ha portato la banca centrale messicana a investire circa 21 miliardi di dollari per dare stabilità alla moneta dall’ottobre 2008.
È qui che entra il ballo il Fondo Internazionale Monetario (IMF) . L’IMF ha recentemente aperto una linea di prestito, chiamata Linea Flessibile di Credito (FCL) disponibile per i paesi che hanno una solida gestione macroeconomica. I termini generali del FCL non pongono alcun limite prestabilito alla quantità di denaro che il Messico può prendere in prestito, e ciò gli permetterebbe di godere di grande flessibilità per attingere alla linea di credito secondo necessità e con un periodo di rientro credito che varia tra i tre anni e mezzo e i cinque. Ma più importante, sotto le nuove regole dell’IMF, questa Linea di Credito è disponibile senza quelle restrizione di revisioni che l’IMF ha richiesto in passato, che imponevano misure severe agli stati che erano obbligati a portare le proprie politiche macroeconomiche in linea con le raccomandazioni dell’IMF per essere qualificati al credito.
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