La Turchia
e il controllo delle acque

24/04/2009

31 marzo 2009   Durante una recente visita a Baghdad il presidente turco Abdullah Gul ha promesso che la Turchia in futuro lascerà fluire il doppio dell’acqua verso l’Iraq. La notizia è stata accolta con grande sollievo dagli Iracheni, dato che la siccità rischia di rovinare buona parte delle coltivazioni dell’anno.   La Turchia di fatto controlla sia il Tigri che l’Eufrate grazie ad un vasto sistema di dighe e riserve in continua espansione. Le coltivazioni in Iraq – principalmente di grano e orzo – sono collocate in due regioni principali: nelle province settentrionali di Ninawa, Arbil, Salahuddin, Kirkuk e Sulaymaniyah, e nelle fertili regioni lungo il Tigri e l’Eufrate, nell’Iraq centrale e sudorientale. Nella parte settentrionale i raccolti dipendono dalle precipitazioni - solitamente concentrate nel periodo compreso fra settembre e aprile - ma negli ultimi due anni le piogge si sono ridotte notevolmente facendo diminuire drasticamente la produzione. Nella regione del Tigri e dell’Eufrate le precipitazioni sono piuttosto scarse e quindi i contadini pompano l’acqua dai fiumi per irrigare i campi.   A partire dagli anni ’80 la Turchia ha avviato un progetto di sviluppo nella regione sudorientale denominato Grande Progetto Anatolico (GPA), che prevede la costruzione di numerose dighe e riserve (in tutto 22) lungo il corso del Tigri e dell’Eufrate - le cui sorgenti si trovano in Anatolia. Le dighe servono per la produzione dell’energia elettrica, mentre le riserve sono utilizzate per i consumi domestici. Finora sono state completate metà delle opere. L’Iraq già in passato si è lamentato con la Turchia e ha cercato inutilmente di bloccare il progetto, proprio perché il GPA ha causato una drastica riduzione del flusso d’acqua dei due fiumi.   Il controllo delle acque permette alla Turchia di avere un’arma in più per proiettare la propria egemonia oltre il confine e per tenere a bada gli avversari arabi, specialmente ora che sta cercando di imporsi sulla scena come leader regionale.

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