Egitto-Israele
quali rapporti futuri?

30/11/2012

Gli avvenimenti che seguiranno al conflitto fra Hamas e Israele  di novembre 2012  segneranno il rapporto fra Israele e Egitto nei prossimi anni. La posizione dell'Egitto non è ancora chiara: al di là della retorica occorre verificare se il governo Morsi continuerà a chiudere un occhio sulle attività dei gruppi armati e sul contrabbando di armi nel Sinai

La pace fra Israele ed Egitto dura dagli accordi di Camp David del 1978, che definirono la questione del Sinai dopo la guerra di Yom Kippur del 1973. L’accordo prevede che nel Sinai siano presenti soltanto le forze armate sufficienti al mantenimento della sicurezza. Occasionalmente Israele consente l’aumento delle forze militari egiziane in Sinai per  missioni mirate,  come l’operazione Aquila, organizzata per mantenere la sicurezza durante la transizione del potere alla caduta di Mubarak, o la successiva operazione Sinai, compiuta dopo l’attacco a un posto di guardia egiziano del 5 agosto scorso,  quando terroristi armati uccisero 16 guardie di frontiera. Le due missioni aumentarono notevolmente la presenza di soldati egiziani in Sinai, il cui numero fu monitorato da 1.600 soldati della Forza Multinazionale e da osservatori delle Nazioni Unite stazionanti nella fascia di confine (vedi mappa a lato). Israele acconsentì a tale incremento per allontanare dal Sinai disordini, proteste politiche e gruppi armati che costituivano un pericolo per Israele e per i turisti israeliani in Sinai. I razzi lanciati sul sud di Israele il 14 novembre dalla città egiziana di Rafah, sul confine con Gaza,  attestano però che gli attacchi armati continuano.

Anche per l’Egitto la sicurezza in Sinai è fondamentale. Un flusso incontrollato di immigrati palestinesi nel Sinai, sia tramite il valico di Rafah che attraverso  tunnel sotterranei utilizzati per il contrabbando, creerebbe  instabilità  nel paese.  Gli Egiziani non vogliono rischiare un intervento diretto di Israele contro i gruppi armati in Sinai, se Israele  ritenesse l’Egitto incapace di mantenere ordine e sicurezza. Durante l’episodio di guerra a Gaza l'Egitto ha formalmente lasciato aperto il valico di Rafah,  diversamente da quanto avvenuto durante l'operazione Piombo Fuso.  Questa è già una presa di posizione che indica un minore livello di collaborazione fra Egitto e Israele, che potrebbe diventare dissidio vero e proprio nel caso in cui l’Egitto rifiutasse un'eventuale richiesta israeliana di rimuovere dal Sinai le truppe aggiunte. Questo per ora non è avvenuto, ma se avvenisse sarebbe il segno che gli accordi di Camp David non valgono più.

 

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