Congo: vietata l'esportazione di rame e cobalto

01/05/2013

Il 17 aprile 2013 il governo congolese ha vietato l’esportazione di cobalto e rame non lavorato per favorire la creazione di nuovi impianti di raffinazione in patria e aumentare quindi i proventi del settore minerario. Già nel 2010 Kinshasa aveva imposto una tassa di $60 a tonnellata sull’esportazione dei due minerali; la mossa ha avuto successo, tant’è che oggi oltre il 60% del rame viene già raffinato entro i confini. 

Il Congo è il secondo grande paese dell’Africa, con un’estensione quasi pari a quella dell’Europa occidentale. È uno dei maggiori produttori di rame, cobalto,  diamanti, oro e metalli rari.  Il settore minerario fornisce la maggior parte delle esportazioni e degli introiti dello stato (vedi tabella qui sotto).

Totale esportazioni:

$4,4 miliardi, di cui:

·      $3,4 miliardi da rame e cobalto;

·      $500 milioni dal settore petrolifero;

·      $220 da diamanti.

Totale tasse sul settore minerario:

$800 milioni, di cui

·      $450 milioni da rame e cobalto;

·      $327 milioni dal settore petrolifero.

Prima della conquista belga l’attuale Congo era una miriade di entità politiche simili a città-stato,  controllate da gruppi etnici diversi.  Il governo coloniale unificò il territorio per ottenere il controllo del settore minerario, e anche dopo l’indipendenza (1960) il governo ha mantenuto la struttura coloniale per mantenere il controllo del territorio.  Però il livello di frammentazione del paese rimane altissimo.

A poche settimane dall’indipendenza la provincia di Katanga, ricchissima di rame e cobalto, tentò di ottenere l’indipendenza senza riuscirvi, e non ha ancora abbandonato le rivendicazioni indipendentiste.  Per evitare la secessione il governo centrale devolve regolarmente parte degli introiti del settore minerario al governo locale del Katanga (circa $35 milioni), ma gli proibisce di avere forze di polizia proprie – per evitare il rischio di insurrezione. Data la sua posizione geografica nel sud-est  del paese, le infrastrutture logistiche del Katanga sono molto più integrate con quelle dello Zambia e del Sudafrica che con quelle del resto del Congo (vedi mappe a lato).

Il Katanga non è l’unica regione ricca di risorse: il Nord Kivu e l’Ituri ad esempio sono ricchissime di stagno, tungsteno, tantalio e oro, ma sono particolarmente instabili a causa della guerriglia dell’M-23, armato e finanziato dal Ruanda, e di altre milizie locali spalleggiate da vari gruppi di interesse - autorità locali, paesi limitrofi (es. Ruanda e Uganda), etc.

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