La storia delle riparazioni tedesche
alla Grecia

13/04/2015

Nell’aprile 1941 la Germania nazista e l’Italia invasero la Grecia, dando inizio a una feroce occupazione che durò fino all’ottobre 1944 e portò la Grecia al collasso. Oltre ai costi dall’occupazione, la Grecia ebbe un altro danno: la Banca Centrale Greca fu obbligata a ‘imprestare’ alla Germania 476 milioni di marchi per le campagne militari tedesche.

Dopo la fine della Seconda Guerra mondiale e il tracollo del regime nazista, la Grecia fu uno dei 23 paesi il cui diritto alle indennità di guerra venne riconosciuto dalla Conferenza di Parigi del 1946. Le riparazioni furono però poco più che simboliche. Le alleanze strategiche stavano cambiando: il nuovo nemico era l’Unione Sovietica, la Germania doveva essere aiutata, per poter resistere ai Russi. Gli Stati Uniti aiutarono anche la Grecia a contrastare la possibile insurrezione comunista, ma in cambio le chiesero la rinuncia al pagamento dei danni di guerra da parte dei Tedeschi. La questione fu accantonata fino al 1960, quando la Germania Ovest pagò alla Grecia 115 milioni di marchi tedeschi.

Dopo la caduta del muro di Berlino e la riunificazione tedesca le rivendicazioni di guerra tornarono all’ordine del giorno. Nel 1990 la Grecia sottoscrisse, come altri stati europei, il Trattato sullo Stato Finale della Germania, con cui rinunciava ai diritti eventualmente detenuti in Germania prima della riunificazione. Secondo Berlino il Trattato risolveva anche la questione delle riparazioni, anche se non ne faceva esplicita menzione – ma la Grecia rimette in discussione questa interpretazione.

La discussione sulle riparazioni tedesche venne ripresa da parte greca nel 1995. Nel 1997 l’Areopago, la corte suprema greca, sentenziò che la Germania avrebbe dovuto pagare un risarcimento alle famiglie delle vittime del massacro di Distomo, ma nel 2001 la Corte Internazionale di Giustizia respinse tale sentenza sulla base del Trattato del 1990.

All’inizio del 2012, nel pieno delle negoziazioni per il secondo programma di bailout, il governo greco pubblicò un documento secondo cui i debiti di guerra dovuti dalla Germania alla Grecia equivalevano a 11 miliardi di euro. La Germania respinse l’accusa, ribadendo che le indennità di guerra non hanno niente a che vedere con la questione del debito greco.

Alcuni membri del Bundestag hanno pubblicamente suggerito di procedere a una qualche forma di pagamento, eventualmente sotto forma di contributi a una fondazione culturale per la Grecia. Esistono precedenti di questo tipo in Europa. Nel 1992 ad esempio la Polonia ricevette 7,2 miliardi di zloty (circa 1,2 miliardi di dollari) attraverso la Fondazione per la riconciliazione polacco-tedesca. Ma l’Unione Cristiano-sociale minaccia di uscire dal governo se la Merkel cede alle richieste greche. Inoltre eventuali concessioni alla Grecia potrebbero creare un precedente al quale si potrebbero appellare altri Paesi europei.

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