Le guerre civili in Myanmar verso una tregua?

08/10/2015

Il 15 ottobre 2015 setto o otto milizie armate firmeranno un accordo di cessate-il-fuoco. Dovevano firmare in tredici, ma gli altri gruppi si sono ritirati.

Fin dall’indipendenza del Myanmar nel 1948 il governo centrale ha combattuto le milizie ribelli nella valle del fiume Irrawaddy e lungo i confini con il Bangladesh, l’India, la Cina e la Tailandia. Questo ha portato alla dittatura dei militari già nel 1962. Dopo decenni di sanzioni internazionali, nel 2010 il Myanmar ha adottato di nuovo un governo civile, non più direttamente gestito dai militari.

Oggi le milizie armate nel paese sono più di trenta, alcune con forze attive di 30000 uomini e decine di migliaia di riservisti (immagine ingrandibile a lato). La maggioranza di cittadini del Myanmar è di etnia Bamar, ma più del 30% della popolazione appartiene ad altre etnie, parla altre lingue, vive isolata in regioni boscose lontane dalle grandi vie di comunicazione, lungo le pendici del Massiccio del Sudest Asiatico, chiamato localmente Zomia, che attraversa le frontiere di Cina, Tailandia, Laos, Vietnam, Bangladesh e Cambogia. Lo Zomia è sempre stato il rifugio di piccole popolazioni autonome, sempre in guerra con i governi e gli eserciti delle potenze circostanti, che non sono mai riuscite a sottometterle stabilmente.

Negli anni 2000 il governo del Myanmar ha cercato di raggiungere una serie di accordi bilaterali con la maggioranza di queste tribù, ma gli accordi non hanno mai funzionato bene. Ora il nuovo accordo verrà firmato dall’Esercito di Liberazione Nazionale Karen, dal Fronte Nazionale Chin, dal Partito per la Liberazione degli Arakan, dal Pa-Oh National Liberation Organization, dal Karen National Liberation Army-Peace Council, dal Democratic Karen Benevolent Army, dalla All Burma Students' Democratic Front. Fra i gruppi che non firmeranno gli accordi ci sono lo Shan State Progressive Party, il New Mon State Party, il Karenni National Progressive Party, ma soprattutto la Kachin Independence Organization, che ha 20000 uomini in armi, e lo United Wa State Army (UWSA), che ha 30000 uomini in armi e 20000 riservisti lungo la frontiera con la Cina. Lo UWSA ha firmato un accordo con il governo nel 2011 e da allora non compie attentati, ma non intende firmare un ulteriore accordo che on includa anche tutti i suoi alleati.

L’economia del Myanmar è in rapida crescita dopo l’abolizione delle sanzioni, per cui il governo può promettere alle tribù i vantaggi dell’inserimento nell’economia nazionale. Le tribù di frontiera hanno un’economia basata sul contrabbando di armi, di legname e di droghe, e sul controllo di ogni altro commercio attraverso le frontiere. 

Più del 30% della popolazione appartiene ad altre etnie, parla altre lingue, vive isolata lungo le pendici del Massiccio del Sudest Asiatico, che attraversa le frontiere di Cina, Tailandia, Laos, Vietnam, Bangladesh e Cambogia.

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