Libia, la guerra civile continua

19/07/2017

Nei cinque anni trascorsi dalla morte di Gheddafi la Libia si è frantumata lungo linee di appartenenza etnico-tribale e di rivalità economica. L’ONU e alcune potenze ‘amiche’ esterne, fra cui l’Italia, hanno cercato di ricomporre i pezzi e sono riusciti a promuovere la costituzione di un Governo di Accordo Nazionale, che però è soltanto un terzo governo in competizione con i due governi precedentemente nati sul campo di battaglia.

A luglio 2017 le infrastrutture petrolifere di As Sidra e Ras Lanuf, nella regione est del paese, sono state riconquistate dall’esercito di Khalifa Hifter, che le aveva perse a favore delle Brigate di Difesa di Bengasi lo scorso marzo. Nelle strade di Tripoli si stanno oggi affrontando milizie rivali, dotate di carri armati e cannoni, che sostengono due diversi governi. Le rivalità sono ormai così profonde che le potenze esterne riescono ad avere ben poca influenza sugli schieramenti in lotta.

Nel 2014 il paese sembrava sulla via della riunificazione. A Tripoli c’era il governo del GNC, Congresso Nazionale Generale, da cui il generale Hifter prese le distanze, pretendendo elezioni politiche. Alle elezioni parteciparono poche persone e i partiti islamisti ebbero pochissimo consenso, perciò sia il vecchio governo sia gli islamisti sostennero che non erano valide e il governo che ne scaturiva era illegittimo. Milizie islamiste unirono le forze con le milizie di Misurata per creare Libya Dawn, Alba Libica, che scacciò il nuovo governo da Tripoli. Il governo fuggì raggiungendo l’esercito di Hifter. In mezzo ai due contendenti si intrufolarono milizie di al Qaeda, che si allearono con le Brigate di Difesa di Bengasi e altre milizie tribali dell’est. Anche lo Stato Islamico si intrufolò, insediandosi a Sirte. Di qui l’ISIS lanciò attacchi su Tripoli e su Misurata. Pur di delegittimare e sconfiggere l’ISIS le milizie di Misurata decisero di appoggiare la creazione del Governo di Accordo Nazionale (GNA) proposto dall’ONU. Ma i combattenti che sostengono i due ‘governi’ precedenti non riconoscono e non accettano il GNA.

Nel mondo arabo Hifter ha il sostegno politico e logistico di Arabia Saudita, Egitto ed Emirati, perché è un generale, un uomo d’ordine laico che si oppone alle milizie islamiste. Il Qatar e la Turchia appoggiano invece i Fratelli Musulmani e si sono avvicinati anche alle milizie di Misurata. La Russia corteggia il GNA e le milizie di Misurata, ma si sta avvicinando anche al generale Hifter, nell’intento di apparire super partes e così ricreare una zona di influenza sul nord Africa pari a quella che aveva un tempo l’Unione Sovietica.

I paesi occidentali mirano a scacciare al Qaeda e l’ISIS dalla Libia. Di nascosto la Francia aiuta Hifter, noi siamo ‘amici’ delle milizie di Misurata. Gli USA hanno condotto 500 missioni aeree contro l’ISIS in appoggio alle milizie di Misurata che hanno tentato di riconquistare Sirte, con successi altalenanti. Ufficialmente tutti i paesi dell’ONU trattano soltanto con il GNA, che funziona soltanto sulla carta. Noi aspettiamo di discutere la sorveglianza delle coste e il blocco del traffico di migranti con un governo che abbia effettivi poteri sul territorio. Aspetteremo ancora a lungo, probabilmente. 

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