Cina e Afghanistan, primi approcci

24/02/2023

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I ministri degli Esteri di Cina e Afghanistan hanno parlato per quasi un'ora il 14 gennaio 2022. È un primo incontro bilaterale ad alto livello, dopo la firma di un accordo di estrazione petrolifera tra la cinese Xinjiang Central Asia Petroleum e Gas Co. e il governo talebano afghano. È una svolta sorprendente, considerando che solo poche settimane prima Pechino consigliava ai suoi cittadini di lasciare l’Afghanistan. Il governo cinese non riconosce nemmeno formalmente l'amministrazione talebana afghana. Tuttavia, la geografia e le risorse naturali dell'Afghanistan sono troppo ghiotte perché la Cina le ignori. 

Un Afghanistan stabile potrebbe fornire alla Cina una via di influenza sull’Asia centrale e fungere da cuscinetto contro la diffusione dell'estremismo nelle aree uiguri dello Xinjiang. Si ritiene inoltre che l'Afghanistan sia ricco di minerali e terre rare come lantanio, cerio e neodimio, nonché di metalli preziosi come alluminio, oro, argento, zinco, mercurio e litio. La Cina domina la produzione globale di minerali e terre rare fondamentali per le energie rinnovabili e la difesa e vuole rinforzare la propria posizione sul mercato.

L'Afghanistan è anche la chiave per lo sviluppo del corridoio economico Cina-Pakistan, che darà alla Cina l'accesso al Mar Arabico. Il Pakistan vuole che i Pashtun nelle sue regioni occidentali siano calmi, ed i Pashtun appartengono allo stesso gruppo etnico dei Talebani  in Afghanistan.

L'Afghanistan è molto fragile dal punto di vista sociale, economico e politico, perciò il progetto di estrazione petrolifera è importante anche per Kabul. È il primo accordo che i Talebani  hanno firmato con un'entità straniera da quando hanno ripreso il controllo del Paese nel 2021.

Il governo talebano ha due problemi principali: lo Stato Islamico è emerso come un pericolo grave per la sicurezza interna, l'economia dipende quasi totalmente dagli aiuti esteri. L'Occidente e l’ONU hanno sanzionato i Talebani  congelando 9,5 miliardi di dollari di beni afghani. 9 Afghani su 10 affermano di trovare "difficile" o "molto difficile" tirare avanti con il loro attuale reddito familiare. Resti della lunga guerra come mine terrestri continuano a ostacolare il ritorno alla normalità.

La Cina cerca di sfruttare il vuoto lasciato dal ritiro degli Stati Uniti. Pechino ha aumentato la sua influenza in Afghanistan fornendo aiuti. Ha incoraggiato le imprese cinesi a farsi strada nel paese. Un'acciaieria cinese ha già iniziato a lavorare, Kabul e Pechino hanno approvato il progetto di un parco industriale da 216 milioni di dollari alla periferia di Kabul. Ma la storia dell’Afghanistan è ricca di ribellioni contro le potenze straniere che più investono nel paese. 

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