Una vittoria d’immagine e un nuovo scenario creato da Putin?

25/06/2023

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Contrariamente all’opinione prevalente, ritengo che la gestione della ribellione della Wagner potrebbe rafforzare il prestigio di Putin all’interno e fra gli oligarchi e offrirgli la possibilità di trattare con l’Ucraina. In un’autocrazia senza dibattito pubblico, senza discussioni comuni sulle decisioni da prendere, senza contrapposizione fra maggioranza e opposizione (la Russia), i cambiamenti avvengono soltanto in occasione di evidenti cambiamenti di scena. E in questo cambiamento di scena Putin si è posto come razionale regista, capace di rapide decisioni che sciolgono il dramma. Personalmente ritengo che ora il Russo medio veda Putin come capo prudente e saggio, sia più incline ad addebitare il fallimento della ’operazione speciale’ in Ucraina ai capi dell’esercito e non a Putin personalmente, sia perciò più incline ad accettare che ora il ‘saggio e prudente’ Putin trovi una soluzione di compromesso anche con l’Ucraina.

 

Il cambiamento di scena è avvenuto per scelta di Putin e delle gerarchie militari, non di Prigozhin: era stato comunicato ai singoli uomini appartenenti alla brigata Wagner che dal primo luglio avrebbero dovuto mettersi formalmente alle dipendenze dell’esercito russo o lasciare il fronte e lasciare le armi, altrimenti sarebbero stati considerati ribelli. Il capo della Wagner, Prigozhin, ha forzato la situazione e proclamato pubblicamente la sua ribellione ai capi dell’esercito (non al governo né a Putin) per capire se Putin gli avrebbe fatto da sponda e gli avrebbe trovato una soluzione onorevole che salvaguardasse il suo ruolo passato e futuro. E Putin l’ha fatto: Prigozhin e i combattenti che gli rimangono fedeli possono andare in Bielorussia, dove avranno certamente un ruolo utile a Putin e alla guerra con l’Ucraina, mentre gli altri diventano soldati dell’esercito russo e rimangono sul fronte ucraino.

Tutto fa pensare che la soluzione fosse già stata concordata con il presidente della Bielorussia, che le mosse di Prigozhin siano state previste con largo anticipo, che il copione del nuovo scenario fosse già stato imbastito nella testa di Putin.

A me pare che l’immagine di Putin come statista esca rafforzata agli occhi dell’uomo della strada in Russia, che le colpe dell’insuccesso militare siano fatte ricadere interamente sul capi dell’esercito (che i capi dell’esercito siano incapaci lo grida pubblicamente Prigozhin da oltre un mese sui mezzi di informazione), che perciò lo scenario della guerra con l’Ucraina sia cambiato: ora Prigozhin potrà attaccare dal territorio della Bielorussia come il ‘cavallo pazzo’ che è, senza compromettere il governo bielorusso, Putin potrà discutere di un cessate il fuoco con gran sollievo di tutti, e apparire ‘salvatore della patria’.

Le prossime settimane o mesi diranno se la mia interpretazione è del tutto campata in aria o se davvero inizio a capire (almeno un po’) la grande politica.

 

Laura Camis de Fonseca

 

 

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Mi pare un'analisi monca, priva di prove e sfociante nel complottismo. Pensare che Putin abbia simulato l'ammutinamento di 25mila soldati veterani appena glorificati dalla conquista di Bachmut suona ridicolo anche a chi è a digiuno di cronaca, Fra l'altro ipotizza un nuovo attacco su Kyiv dalla Bielorussia E le trattative del cessate il fuoco nello stesso periodo centrale. Forse non ha riletto bene prima di pubblicarlo. Dispiace vedere gli spazi della newsletter usati per queste opinioni in libertà, seppur dalla fondatrice eponima dell'associazione. Saluti Camillo Bosco
Sì è un'ipotesi azzardata, non un'analisi di dati. Ma oggi mi pare piuttosto attendibile, posto che i Russi hanno bisogno di uscire dall'impasse in cui si sono cacciati, limitare le perdite d'immagine, andare oltre il conflitto per riassestarsi. Poi dovranno riorganizzare esercito e armamenti, ripensare i rapporti con l'Europa, etc... Ma ora subito hanno bisogno di porre fine a questa guerra che non possono perdere e che non possono vincere, salvando la faccia. E che la Wagner sia agli ordini di Putin, come e forse più dell'esercito regolare, mi pare fatto ovvio e indiscutibile, non una fantasia complottista. Progozhin incolpa i vertici dell'esercito, non Putin nè il suo governo. Infatti a Putin obbedisce, pur se di malavoglia. Come fece Garibaldi (obbedisco): anche allora si trattava di un gioco di squadra fra Garibaldi e il governo sabaudo.
Noto che dopo un giorno il mio commento non è stato ancora pubblicato. Ne prendo atto.
un certo senso logico è ravvisabile, in effetti ...... .... altrimenti saremmo in presenza di una simpatica scampagnata, che alcuni allegri militari avrebbero deciso di fare verso Mosca (... usando i carri armati poiché non disponevano di altro mezzo di trasporto), salvo poi cambiare idea all'improvviso e decidere che era meglio stare al mare!
Purtroppo vedo che sfugge l’importante dettaglio che non fosse un golpe bensì un ribellione. A Prigozin importa poco di governare la russia: ha marciato su mosca per conservare l’indipendenza del suo Gruppo Wagner - che il Cremlino era in procinto di riassorbire - e ottenuta questa garanzia grazie alla mediazione di Lukashenka si è fermato. Fra l’altro è ora noto che Mosca sarebbe stata difesa da reparti bielorussi trasportati lì con 5 aerei cargo fatto venire apposta per affiancare le scarse unità leggere che presidiavano le vie d’accesso (e non erano convinte di voler sparare sui mercenari “eroi”). L’ipotesi dell’attacco dalla Belarus’ vero Kyïv non credo che sia degna di commento, a questo punto della guerra.