La rete di contenimento della Cina

30/09/2023

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Il 18 agosto 2023 il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ospitato i leader del Giappone e della Corea del Sud a Camp David per colloqui volti a creare un’agenda di sicurezza comune per l’Indo-Pacifico. Alla fine del vertice i rappresentanti dei tre paesi hanno dichiaro il comune impegno a rispondere alle “sfide, provocazioni e minacce regionali” nei confronti degli interessi e della sicurezza con la condivisione di informazioni e con azioni coordinate. Non è stata esplicitamente citata la Cina, ma è ovvio che il vertice si è svolto proprio nell’ottica di sviluppare una rete di contenimento attorno alla Cina. In quest’ottica Giappone e Corea del Sud stanno superando la recente crisi nei rapporti economici e diplomatici, l’ultima in una lunga storia di rivalità e di rancori.

 

Giappone e Corea del Sud non sono gli unici stati dell’Indo-Pacifico interessati a partecipare alla rete di alleanze che gli Stati Uniti stanno costruendo per il contenimento della Cina.

I contributi del Giappone alla strategia di contenimento della Cina sono molteplici. Un esempio importante sono le Filippine, strategicamente posizionate e coinvolte in una disputa territoriale marittima con la Cina. Tokyo ha offerto a Manila sovvenzioni per l’assistenza militare, al fine di garantire i transiti attraverso il Mar Cinese Meridionale. Ha poi inviato la sua più grande nave guardiacoste alle prime esercitazioni tripartite insieme alle Filippine e agli Stati Uniti. Per le Filippine, l’interesse a legami più stretti con gli Stati Uniti e i suoi alleati è reciproco. Nel 2022 il governo del presidente Ferdinand Marcos Jr. ha invertito la politica di perseguimento di buone relazioni con la Cina dei suoi predecessori. Le Filippine hanno concesso quattro nuovi siti per basi militari US e hanno stretto accordi per modernizzare e rafforzare l’alleanza di difesa.

L’Australia è un’altra componente vitale della strategia statunitense. L’espansione delle forze marittime cinesi e lo sviluppo di nuove armi a lungo raggio hanno iniziato ad esser percepite come una minaccia anche da Canberra, che ha deciso di afforzare la sua marina militare e la partecipazione ad alleanze regionali. La politica di difesa australiana si compone di due anelli: un anello interno che comprende le basi aeree settentrionali di Darwin, Townsville e le Isole Cocos, un anello esterno che si estende al Giappone, alla Corea del Sud e alle Filippine – in linea con il piano di contenimento degli Stati Uniti. Ad agosto 2023 Australia e Filippine hanno condotto le prime esercitazioni navali congiunte.

L’Australia potrà aiutare ad estendere la linea di contenimento nell’Oceano Indiano. Canberra vorrebbe cooperare con i membri dell'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN) per la difesa comune e la deterrenza. Ad agosto 2023 le esercitazioni navali congiunte del Quad (le quattro nazioni del Dialogo sulla sicurezza del Quadrilatero, cioè Australia, India, Giappone e Stati Uniti) si sono svolte al largo della costa orientale dell’Australia. Il Quad è cresciuto fino a includere capacità operative congiunte, con l’India un partecipante entusiasta. Tradizionalmente Nuova Delhi non si è schierata nella maggior parte delle controversie geopolitiche globali, ma la sua lenta deriva nella sfera americana comporta vantaggi economici e di sicurezza derivanti da una più stretta cooperazione anche con Australia e Giappone, nonché con la Corea del Sud, le Filippine e altri ancora.

 

Nel bilancio federale pubblicato a maggio, il governo australiano si è anche impegnato a spendere almeno 908 milioni di dollari per infrastrutture di sicurezza nel Pacifico, compresa la costruzione di nuovi moli nelle nazioni insulari e la riqualificazione della base navale di Lombrum in Papua Nuova Guinea. Il denaro sarà utilizzato anche per programmi di formazione e scambio di servizi di sicurezza delle isole del Pacifico, assistenza in materia di sicurezza informatica, sostegno alle forze aeree di Papua Nuova Guinea e Fiji e espansione del programma australiano di motovedette nel Pacifico. I maggiori destinatari degli aiuti sono la Papua Nuova Guinea e le Isole Salomone, dove la Cina vorrebbe stabilire proprie basi navali.

Gli Stati Uniti a loro volta hanno promesso 7 miliardi di dollari in 20 anni per le Isole Marshall, Palau e gli Stati Federati di Micronesia, in cambio del rinnovo degli accordi di sicurezza e delle concessioni per le loro. basi navali e logistiche.

La strategia di contenimento della Cina guidata dagli Stati Uniti per ora sembra funzionare. La recessione economica della Cina ha limitato la capacità di Pechino di utilizzare i finanziamenti per corteggiare potenziali partner. Altri paesi della regione si stanno allontanando dalla Cina perché trovano opportunità con altri partner. L’Indonesia, ad esempio, ha recentemente accettato di rafforzare i legami di difesa con gli Stati Uniti e preparano esercitazioni militari congiunte entro la fine del 2023. Biden sta corteggiando il Vietnam, la Malesia e Singapore. Anche Malesia e Singapore hanno partecipato quest’estate ad esercitazioni militari guidate dagli Stati Uniti. L’elenco degli stretti alleati di Pechino nella regione si sta restringendo, con Cambogia e Myanmar tra i pochi rimasti.

 

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