Nuovo interesse degli USA per l’Africa

08/01/2024

Dopo quasi trent’anni di trascuratezza, gli Stati Uniti hanno finalmente messo a punto una strategia di contenimento dell’influenza della Cina e della Russia in tutta l’Africa. Il documento “U.S. Strategy Toward Sub-Saharan Africa” di agosto 2022 ha formulato il nuovo impegno americano nei settori della sicurezza e dell’economia. A dicembre 2022 il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha poi ospitato a Washington leader e alti funzionari di 49 paesi africani.

Durante la Guerra Fredda gli Stati Uniti avevano partenariati con i governi africani amici e con i gruppi politici ed economici contrari ai regimi filo-sovietici, ma alla fine della Guerra Fredda l’Africa uscì dalla lista delle priorità di politica estera americana. In questo vuoto sono entrate Russia e Cina. I Cinesi hanno offerto investimenti, i Russi hanno offerto armi. Attraverso il gruppo mercenario Wagner e forze russe si sono diffuse nel Sahel e dintorni – in Mali, Burkina Faso, Libia, Repubblica Centrafricana e Sudan – e si sono trincerate nelle infrastrutture di sicurezza locali, oltre che in lucrose imprese minerarie. Dopo l’invasione dell’Ucraina Mosca dedica ancora più attenzione e più risorse all’Africa, dove governi amici l’aiutano a resistere alle pressioni politiche internazionali, a eludere le sanzioni e a metter paura agli alleati europei degli Stati Uniti.

Il primo grande impegno degli Stati Uniti in Africa prevede investimenti di 55 miliardi di dollari nei prossimi tre anni, di cui 14,2 miliardi nel primo anno. Si tratta soprattutto di investimenti in progetti infrastrutturali minori, sviluppo industriale locale e progetti di energia verde. Washington ha anche istituito Prosper Africa, un’iniziativa che collega le imprese statunitensi e africane per facilitare il commercio e gli investimenti.

Nell’Africa meridionale gli Stati Uniti (con il sostegno dell’UE) intendono contrastare il dominio cinese nel settore critico dei minerali. Per oltre un decennio Pechino si è accaparrata i diritti minerari africani senza trovar concorrenza; ora gli Stati Uniti, attraverso il Partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali del G7, cercano di recuperare terreno. Il progetto principale, il Corridoio di Lobito, prevede la costruzione di un collegamento ferroviario tra le regioni ricche di minerali della Repubblica Democratica del Congo meridionale, la cintura di rame dello Zambia e l’Angola.

Funzionari dell’amministrazione Biden hanno viaggiato costantemente in Africa nel 2023: la vicepresidente Kamala Harris ha visitato Ghana, Tanzania e Zambia; la first lady Jill Biden è andata in Namibia e Kenya; Il segretario di stato Antony Blinken ha incontrato i funzionari di Sud Africa, Repubblica Democratica del Congo e Ruanda; il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha visitato Gibuti, Kenya e Angola.

I rapporti in materia di sicurezza si sono rivelati i più difficili, ma anche qui è evidente un nuovo pragmatismo di Washington. Gli Stati Uniti hanno resistito alle pressioni della Francia perché condannassero il colpo di stato in Niger ed hanno potuto mantenere aperte le loro basi militari nel paese, mentre i Francesi se ne sono dovuti andare. L’azienda mineraria americana Global Atomic è entrata nel settore minerario dell’uranio del Niger, da cui è invece stata cacciata l’azienda statale francese Orano.

Nella Repubblica Centrafricana il gruppo Wagner si è strettamente legato al regime del presidente Faustin-Archange Touadéra ed esercita un controllo significativo sull’economia del paese, tuttavia il governo è ora in trattative con l’americana Bancroft per la creazione di una nuova base militare. Bancroft vi addestrerebbe le forze della Repubblica Centrafricana. La Bancroft negli ultimi dieci anni ha operato in Somalia, aiutando le forze USA e quelle somale contro il gruppo terroristico al-Shabab- Alcune delle funzioni che Bancroft fornirebbe alla Repubblica centrafricana sono oggi gestite dall’esercito russo, che ha rilevato i contratti di Wagner.

 

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