Etica e guerra: se la guerra è asimmetrica

15/01/2009

10 gennaio 2009

Nella guerra asimmetrica l' arma più deleteria e più difficile da sconfiggere è l'educazione all'odio, soprattutto se rivolta ai bambini. 

L'ex generale Moshè Ya'alon è giunto alla conclusione che non ci sarà pace in Palestina se non quando la popolazione verrà educata alla tolleranza e al dialogo, anziché all'odio. Nel suo saggio 'Israel and the Palestinians: a new strategy', pubblicato sul numero 34 di Azure, sostiene che nessun processo di pace dall'alto in basso ha speranza di riuscire (come si è visto dal fallimento di tutti i processi di pace avviati e perseguiti nei decenni passati). La pace può giungere soltanto attraverso un percorso dal basso all'alto, iniziando dall'educazione dei giovani, dalla effettiva collaborazione per raggiungere risultati concreti in comune. E chiede alla comunità internazionale si impegnarsi perché tutti gli aiuti internazionali ai Palestinesi vengano usati per attività di pace, non di guerra, e per l' educazione alla pace.
 
Per un approfondimento sull'educazione all'odio perseguita da decenni dai leader palestinesi si vedano:
 
 
 
 
 
Infine invitiamo a leggere un blog su cui un giovane italiano, volontario a Betlemme, discute della realtà nella sua complessità e concretezza, non attraverso ideologie e pregiudizi: http://www.distantisaluti.com/troppi-luoghi-comuni-su-hamas/
     

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